The annual message to the Parliament of the President of the Russian Federation

di Angela Di Gregorio

Il messaggio annuale del Presidente Putin alle camere del Parlamento del I dicembre 2016 non presenta contenuti di rilievo per lo sviluppo istituzionale del paese. Il documento si concentra prevalentemente su questioni economiche (con particolare enfasi sul potenziamento tecnologico), sociali e di politica estera. Il tutto condito da fortissimi toni nazionalisti, di anno in anno sempre più accesi (“il senso di tutta la nostra politica consiste nella conservazione delle persone, nel potenziamento del capitale umano come principale ricchezza della Russia…pertanto i nostri sforzi sono diretti al supporto dei valori tradizionali e della famiglia, dei programmi demografici, del miglioramento ecologico, della salute delle persone, dello sviluppo dell’istruzione e della cultura”). Gli indirizzi di politica estera più innovativi vanno tuttavia rinvenuti nella dottrina pubblicata il giorno precedente anche se alla fine del messaggio ci sono cenni ad ulteriori sviluppi che non erano emersi con chiarezza nell’editto del 30 novembre. In particolare, ciò riguarda i rapporti con la Cina. Più sfumati, rispetto alla Dottrina della politica estera, sono i toni relativi alle relazioni con gli USA, che vengono ritenute fondamentali.
Putin ritiene che la reintroduzione del sistema elettorale misto per le elezioni della Duma, promesso nel messaggio presidenziale del 2012, sia stato un modo di venire incontro all’opinione pubblica. Sempre a proposito del sistema politico Putin afferma che “il cammino di sviluppo del sistema politico, degli istituti di democrazia diretta, verso l’aumento della concorrenzialità delle elezioni sia assolutamente giustificato e noi, senza dubbio, lo faremo proseguire”. Putin ritiene che sia cresciuto il ruolo della Duma come organo rappresentativo e si sia rafforzata l’autorità di questa quale potere legislativo. Esorta pertanto tutte le forze politiche rappresentante in parlamento a supportare tale ruolo. Certamente una responsabilità particolare spetta al partito Russia unitaria che quest’anno celebra i 15 anni dalla sua fondazione. Il partito detiene la maggioranza costituzionale alla Duma, e costituisce “il sostegno principale al Governo in parlamento”. Inoltre, “bisogna intraprendere un lavoro comune affinchè tutte le promesse e gli impegni presi dinanzi ai cittadini siano rispettati”.
Putin ricorda che nel 2017 ricorre il centenario delle rivoluzioni di febbraio e di ottobre. Ciò rappresenta un’ulteriore occasione per interrogarsi sulle cause e sulla natura stessa della rivoluzione in Russia. Non solo per gli storici, gli studiosi, ma la stessa società russa necessita di un’analisi obiettiva, onesta e profonda di tali avvenimenti.
Tra le priorità si pone anche quella della formazione, sia scolastica che specialistica (si parla di aumentare i centri scientifici di eccellenza). Le sanzioni hanno spinto i russi a ripiegarsi su stessi scoprendo le proprie grandi potenzialità ma nella formazione scolastica rientra anche la formazione morale dell’individuo. Ancora, si esalta l’importanza del volontariato come complemento alle azioni sociali dello Stato e c’è spazio anche per l’ambiente. Se per il primo aspetto sembra di ritornare a stilemi del passato, l’enfasi sulla tutela dell’ambiente rappresenta una novità.
Per quanto riguarda l’economia, Putin ricorda che due anni fa la Russia si è trovata a dover affrontare serie sfide economiche, una congiuntura sfavorevole sui mercati mondiali, le sanzioni. Tuttavia il Presidente riconosce che le principali cause dei problemi economici sono interne e non esterne. In primo luogo si tratta della carenza di investimenti, di tecnologie moderne, di quadri professionali, dello sviluppo insufficiente della concorrenza. Nonostante tutto questo vi è una modesta crescita industriale e mentre l’anno precedente il tasso di crescita era diminuito di circa il 3,7 % quest’anno la diminuzione dovrebbe essere infinitesimale.
La stabilizzazione tuttavia non significa un automatico passaggio alla crescita stabile. Se non vengono risolti i problemi di base dell’economia della Russia non si riusciranno ad utilizzare del tutto i nuovi fattori di crescita e si sarà costretti a fare sempre economie.
Sono indicati anche i settori nei quali bisogna diventare più competitivi: medicina, energia, aviazione, cantieristica navale, cosmo, altri settori ad alta tecnologia. Nel prossimo decennio tali settori dovranno rappresentare almeno un terzo della produzione totale nel settore della produzione. Secondo Putin, esiste un elevato potenziale in relazione all’aumento delle esportazioni di merci diverse dalle materie prime ma la Russia è ostacolata dalla crescita del protezionismo mondiale che erige sempre più barriere commerciali.
Un altro aspetto cui Putin accenna è la corruzione. Questa volta da parte dei funzionari pubblici che col loro comportamento danneggiano le aziende e dunque l’economia. Putin chiede dunque l’appoggio del parlamento in supporto di un progetto di legge che inasprisca la responsabilità penale per il comportamento ostruzionistico nei confronti degli imprenditori da parte degli organi per la protezione della legalità (la polizia, in primis che creerebbe casi artificiosamente).
Riguardo all’ostilità dell’occidente nei confronti della Russia Putin ritiene, a differenza di alcuni colleghi stranieri che vedono nella Russia un avversario, “noi non cerchiamo e non abbiamo mai cercato nemici. A noi servono amici. Ma non consentiamo che vengano violati i nostri interessi, o ignorati”. Putin si dichiara pertanto pronto a un dialogo amichevole, paritario ed all’affermazione dei principio di giustizia e di interesse reciproco nelle questioni internazionali. “Siamo pronti ad un dialogo serio sulla costruzione di un sistema duraturo di relazioni internazionali del XXI secolo. Purtroppo da questo punto di vista i decennio passati dalla fine della guerra fredda sono trascorsi invano”.
Senza mezza termini tuttavia il Presidente riconosce che la priorità principale della politica estera della Russia è stata e rimarrà la collaborazione nell’ambito dell’Unione economica eurasiatica e la cooperazione con gli altri paesi della CSI. Continuerà a suscitare interesse però anche l’idea della Russia di creare un modello di integrazione multilivello in Eurasia, il “Grande Parteneriato Eurasiatico”. A tal fine la Russia avrebbe già iniziato a confrontarsi a diversi livelli internazionali e regionali. Secondo Putin “tale confronto è possibile anche con i paesi dell’Unione europea, nei quali oggi cresce la richiesta di un corso soggettivo, politico ed economico autonomo. Lo vediamo dai risultati delle elezioni”.
http://www.kremlin.ru/events/president/news/53379

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