Poland. A harsh confrontation between the governing party and part of the opposition marks a new phase in the Polish constitutional crisis

di ARIANNA ANGELI

Since December 16, 2016 Polish deputies of the Civic Platform, Nowoczesna and the Polish Peoples Party are holding a sit-in protest in the plenary hall of the Sejm, asking for a substantial revision of new parliamentary rules that restrict the access of journalists to the Parliament and a new vote on the budget law for 2017. The harsh political confrontation between the governing party, Law and Justice (PiS), and a part of the opposition parties is in the present phase reaching unprecedented levels, posing a serious threat to the constitutional order.

La Polonia vive nella fase attuale uno dei più gravi momenti di crisi della sua storia post-comunista[1]. La disputa sull’elezione dei giudici del Tribunale costituzionale – che ha avuto inizio a seguito della vittoria alle elezioni parlamentari del partito Diritto e Giustizia nell’ottobre 2015 –  ha segnato solo l’inizio di una profonda crisi costituzionale[2]. Questa ha interessato dapprima i rapporti tra l’asse Governo-maggioranza parlamentare-Presidente dalla Repubblica, da un lato, e il Tribunale costituzionale, dall’altro, ed in questa fase si è trasformata in un durissimo scontro, all’interno del Parlamento, tra maggioranza di governo (Diritto e Giustizia) e una parte delle opposizioni (Piattaforma civica, Nowoczesna, Partito popolare polacco).

All’origine di quest’ultima vicenda le nuove disposizioni in materia di accesso al Parlamento da parte dei media proposte dal partito di governo, Diritto e Giustizia[3]. Si tratta dell’ultimo di una lunga serie di provvedimenti adottati dal Parlamento[4] fortemente lesivi della democrazia, dei diritti umani e dello stato di diritto (come ricordato – tra gli altri – anche dalla Commissione di Venezia).

Il 16 dicembre 2016, il giorno nel quale il Sejm avrebbe dovuto votare la legge di bilancio, un deputato di Piattaforma civica, Michał Szczerba, ha chiesto chiarimenti al Governo in relazione alla nuova disciplina sull’accesso dei giornalisti in Parlamento[5]. Dopo un acceso confronto, il deputato è stato espulso dall’aula dallo Speaker del Sejm, Marek Kuchciński, e privato del diritto di voto nella successiva votazione sulla legge di bilancio.

In conseguenza di questi avvenimenti, i deputati di Piattaforma civica, Nowoczesna e Partito popolare polacco hanno occupato l’aula del Parlamento impedendo che le operazioni di voto sulla legge di bilancio avessero luogo (almeno fino a che il diritto di voto di Szczerba non fosse stato ristabilito). Nel frattempo, al di fuori dell’edificio, il Comitato per la Difesa della Democrazia ha organizzato una manifestazione di protesta contro l’operato del Governo ed in difesa del diritto di accesso dei giornalisti al Parlamento.

Per tutta risposta il partito di governo, Diritto e Giustizia, ha deciso di spostare la seduta sull’approvazione della legge di bilancio in un’altra aula del Sejm e di condurre il voto per alzata di mano, in tarda serata, alle 21.30 (una prassi divenuta oramai comune, dopo l’avvento al potere di Diritto e Giustizia che richiama alla mente il passato comunista)[6].

Da questo momento i deputati di Piattaforma civica, Nowoczesna e del Partito popolare polacco hanno occupato ad oltranza il Sejm, chiedendo un passo indietro da parte del Governo sulle disposizioni che limitano l’accesso dei giornalisti in Parlamento, la ripetizione della votazione sulla legge di bilancio (che si considera svolta in violazione dei regolamenti parlamentari) ed infine le dimissioni dello Speaker del Sejm. L’operato delle opposizioni è stato sostenuto da continue manifestazioni al di fuori degli edifici del Parlamento ed è proseguito per diversi giorni.

Il Presidente della Repubblica, dopo avere offerto la sua mediazione per il superamento della crisi, ha incontrato i leader dei partiti all’opposizione che hanno dato vita alla protesta – tra i quali non si annoverano i deputati di Kukiz’15 (che rappresentano il terzo gruppo per dimensioni nel Sejm) – senza però arrivare ad una soluzione.

La protesta dei tre partiti di opposizione è per questo proseguita anche nei giorni successivi. Infine, Beata Mazurek, portavoce di Diritto e Giustizia, ha annunciato che i lavori del Sejm riprenderanno l’11 gennaio 2017 e, qualora i deputati delle opposizioni intendano proseguire nella protesta contro il Governo, si svolgeranno in una aula secondaria dell’edificio.

 

Le vicende che coinvolgono il Tribunale costituzionale

 

Lo scontro tra il partito di governo e le opposizioni sull’elezione dei giudici del Tribunale costituzionale, che ha fatto seguito alla vittoria alle elezioni parlamentari di Diritto e Giustizia, ha avuto conseguenze determinanti nell’evoluzione dei rapporti tra le istituzioni.

Dalla vicenda non è scaturito solo un acceso confronto tra i due principali partiti polacchi, ma si è anche dato avvio anche ad una pratica – oramai divenuta costante – di violazione delle norme dell’ordinamento costituzionale.

Per concludere, si procede con un breve aggiornamento sui fatti che hanno interessato il Tribunale costituzionale polacco, contestualmente allo sviluppo del nuovo scenario di crisi all’interno nel Sejm.

Il 30 novembre 2016 il Parlamento ha approvato tre nuove leggi sul Tribunale costituzionale, modificando la disciplina sull’organo di giustizia costituzionale per la terza volta in meno di dodici mesi. Il Presidente della Repubblica ha firmato le tre leggi il 19 dicembre 2016[7]. Lo stesso giorno, il Presidente del Tribunale costituzionale, Andrzej Rzepliński, ha terminato il mandato di nove anni di giudice del TC[8] e il giudice Andrzej Wróbel ha rassegnato le proprie dimissioni[9].

Il 20 dicembre 2016 il Presidente della Repubblica ha nominato Presidente del TC ad interim (una carica tra l’altro non prevista dal testo costituzionale) Julia Przyłębska, uno dei giudici eletti nel dicembre 2015 con il sostegno di Diritto e Giustizia, marginalizzando la figura del vice-Presidente del TC (prevista invece dalla Costituzione)[10]. Infine, il 21 dicembre 2016, il Capo dello Stato ha nominato il giudice Przyłębska Presidente del TC.

Ad oggi sono 7 i giudici del Tribunale costituzionale eletti con il sostegno di Diritto e Giustizia (Henryk Cioch, Zbigniew Jędrzejewski, Lech Morawski, Mariusz Muszyński, Julia Przyłębska, Piotr Pszczółkowski, Michał Warciński). Tuttavia, a seguito delle dimissioni del giudice Wróbel, Diritto e Giustizia, che detiene la maggioranza assoluta al Sejm, potrà eleggere un nuovo giudice del TC, e finalmente ottenere la maggioranza all’interno dell’organo di giustizia costituzionale. Potrà inoltre consolidare ulteriormente la propria posizione all’interno del TC nel mese di giugno, quando il Vice-Presidente Stanisław Biernat terminerà il proprio mandato.

[1] Si riprendono le dichiarazioni dell’ex Segretario generale della Nato e Alto Rappresentante dell’Unione europea per la Sicurezza e la Politica estera, Javier Solana. In https://twitter.com/javiersolana/status/809937542283927552.

[2] Per un approfondimento sulle prime fasi della crisi costituzionale polacca si rimanda a A. Angeli, Polonia. Le derive di una democrazia (quasi) maggioritaria, in www.federalismi.it/nv14/articolo-documento.cfm?Artid=32396&content=Polonia.+Le+derive+di+una+democrazia+(quasi)+maggioritaria&content_author=%3Cb%3EArianna+Angeli%3C/b%3E, 7-9-2016.

[3] Informacja na temat zmian w organizacji pracy mediów w Parlamencie, in www.sejm.gov.pl/Sejm8.nsf/komunikat.xsp?documentId=75C382A83FC44D16C1258089005E2582, 14-12-2016. Le diposizioni sono state notificate ai media dalla Cancelleria del Sejm il 15 dicembre 2016. Mniej dziennikarzy i ograniczony dostęp do polityków. Sejm wprowadza ograniczenia dla mediów, in http://wiadomosci.gazeta.pl/wiadomosci/7,114883,21124006,mniej-dziennikarzy-i-ograniczony-dostep-do-politykow-sejm-wprowadza.html, 15-12-2016.

[4] Tra i quali la legge sulle attività di sorveglianza, gli emendamenti al Codice penale, la “piccola legge sui media”, la legge sul Consiglio nazionale dei media, oltre ad esempi più recenti quali la nuova legge approvata il 2 dicembre 2016 che vieta lo svolgimento di dimostrazioni nei luoghi nei quali è stata precedentemente autorizzata una manifestazione e che dà oltretutto priorità agli eventi organizzati dalle autorità pubbliche, dalle chiese e dai gruppi religiosi in generale. Il Presidente della Repubblica ha chiesto al Tribunale costituzionale di pronunciarsi sulla conformità della legge alla Costituzione (art. 122, c. 3, Cost.). President declines to sign bill, directs it to constitutional court, in www.thenews.pl/1/9/Artykul/286752,President-declines-to-sign-bill-directs-it-to-constitutional-court, 29-12-2016.

[5] Le nuove disposizioni consentirebbero ai giornalisti di realizzare interviste ai parlamentari in un edificio prossimo, ma separato da quello del Parlamento. Ad eccezione di 5 emittenti autorizzate, non sarebbe più possibile realizzare riprese all’interno dell’edificio, ma unicamente condurre interviste audio. UPDATE: Opposition MPs block key parliamentary vote, in www.thenews.pl/1/9/Artykul/284910,UPDATE-Opposition-MPs-block-key-parliamentary-vote, 16-12-2016.

[6] Da più parti si è sollevato il dubbio che il numero legale di deputati necessario per lo svolgimento del voto sia stato effettivamente raggiunto, considerato che molti dei deputati delle opposizioni non erano presenti. Polish parliament passes 2017 budget bill in chaotic vote, in www.thenews.pl/1/9/Artykul/284972,Polish-parliament-passes-2017-budget-bill-in-chaotic-vote, 16-12-2016.

[7] President signs Constitutional Tribunal bills, in www.thenews.pl/1/9/Artykul/285372,President-signs-Constitutional-Tribunal-bills, 20-12-2016.

[8] Al suo posto è stato eletto il candidato sostenuto da Diritto e Giustizia, Michał Warcinski. Polish parliament selects new judge for top court, in www.thenews.pl/1/9/Artykul/284661,Polish-parliament-selects-new-judge-for-top-court, 15-12-2016.

[9] Il giudice Wróbel ha presentato le proprie dimissione perché “sconcertato” dalla totale assenza di rispetto delle procedure di elezione dei giudici del Tribunale costituzionale. Il suo mandato si sarebbe concluso nel 2020.

[10] T.T. Koncewicz, Living under the unconstitutional capture and hoping for the constitutional recapture, in http://verfassungsblog.de/living-under-the-the-unconstitutional-capture-and-hoping-for-the-constitutional-recapture/, 3-1-2017.

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