Progetto di legge costituzionale federale per ampliare i poteri e l’autonomia del Plenipotenziario per i diritti dell’uomo e dei Plenipotenziari regionali per i diritti dell’uomo della Federazione di Russia

di Federica D’Alessandro                

                                                                                                           

In accordo con quanto previsto dall’art. 84 della Costituzione federale russa, il capo dello Stato ha presentato, il 5 gennaio 2015, alla Duma di Stato un progetto di legge costituzionale di modifica della legge federale costituzionale che disciplina l’attività del Plenipotenziario per i diritti dell’uomo a livello federale e di modifica di taluni atti legislativi volti a migliorare il lavoro dei Plenipotenziari per i diritti dell’uomo delle entità costitutive della Federazione di Russia, ossia i soggetti della Federazione.

 

Il Plenipotenziario per i diritti dell’uomo, previsto dall’art. 103 della Costituzione federale, ha il compito di rappresentare gli interessi dei cittadini investigando ed esaminando le denunce di casi di cattiva amministrazione o di violazione dei diritti. È nominato dalla Duma per una durata di tempo stabilita, non può essere destituito prima della fine del suo mandato e non è subordinato ad alcuna autorità pubblica, compreso il Presidente o il Governo. Inoltre, ciascuno degli 85 soggetti federati ha il diritto di eleggere un Plenipotenziario locale per i diritti dell’uomo, la cui competenza è limitata a quella stessa regione.

 

Il recente progetto di legge costituzionale federale, approvato in prima lettura alla Duma il 20 febbraio 2015 (con il voto di 440 deputati favorevoli), amplia i poteri del Plenipotenziario, modificando notevolmente il suo rapporto di interazione con le autorità statali e regionali, allo scopo di assicurare maggiormente il rispetto e la protezione delle libertà e dei diritti dei cittadini nelle entità costituenti. In particolar modo, è data al Plenipotenziario la facoltà di coadiuvare i Plenipotenziari regionali fornendo loro sostegno organizzativo, legale e informativo e gli si attribuisce il diritto di nominare un Consiglio di Plenipotenziari per i diritti umani, costituito da un rappresentante per ciascuna entità federata, con l’obiettivo principale di aumentare il ruolo e il significato dei mediatori per i diritti dell’uomo nelle regioni russe. Il disegno di legge stabilisce, inoltre, che il Plenipotenziario per i diritti umani, in quanto ricopre una carica pubblica nella Federazione di Russia, non può essere un cittadino straniero, né in possesso di un permesso di soggiorno o altro documento che gli fornisca il diritto di residenza permanente in uno Stato straniero.

 

Volendo osservare nello specifico i nuovi emendamenti, il progetto di legge modifica la legge federale “Sullo status giuridico dei cittadini stranieri nella Federazione di Russia”, specificando il diritto del Plenipotenziario di visitare i centri di alloggio temporaneo per i rifugiati, sfollati o persone che ricevono asilo temporaneo nella Federazione, così come il diritto di visitare istituzioni speciali in veste autonoma. Una disposizione simile è inclusa nel Codice penale federale e nella legge federale russa “Sulle istituzioni e le agenzie  esecutive di sanzioni penali in forma di reclusione”. Vengono apportate modifiche anche alla legge federale “Sui principi generali di organizzazione degli organi legislativi e esecutivi del potere statale nei soggetti della Federazione di Russia”, modifiche che disciplinano lo status dei Plenipotenziari per i diritti dell’uomo a livello regionale, stabilendo che la Carta costituzionale di ciascuna entità regionale può prevedere la nomina di un proprio Plenipotenziario, nominato e revocato dall’organo legislativo dell’entità costitutiva, in comune accordo con l’organo esecutivo, e la cui carica è indipendente da qualsiasi organismo statale nell’esercizio dei suoi poteri.

 

La legge, nel fissare i requisiti di base per la candidatura, introduce restrizioni e divieti all’esercizio della funzione affermando, per esempio, che un Plenipotenziario regionale non può essere membro di un partito politico o di altra associazione pubblica che persegue obiettivi politici.

Inoltre, si stabilisce la cerchia dei funzionari e degli organi dello Stato che hanno diritto di proporre al corpo legislativo del soggetto federato la candidatura, la quale, per essere confermata, dovrà ricevere l’approvazione dell’organo legislativo e della più alta carica regionale. Nel caso in cui, invece, un Plenipotenziario regionale non rispetti i requisiti, le restrizioni e i divieti previsti dalla legge, si stabilisce che  l’organo legislativo locale, previa consultazione del Plenipotenziario federale, può rimuoverlo dalla sua carica.

Gli emendamenti introducono, anche, la possibilità di investire i Plenipotenziari regionali per i diritti dell’uomo delle funzioni di Plenipotenziario per i diritti delle minoranze autonome, altra opzione prevista per coordinare il lavoro dei funzionari e degli organismi incaricati di proteggere i diritti dei cittadini nell’ambito dei rispettivi soggetti federati.

È previsto, infine, che l’attività dei Plenipotenziari regionali per i diritti dell’uomo venga finanziata attraverso i fondi di bilancio di ciascuna entità costitutiva della Federazione di Russia.

 

 

FONTI:

www.kremlin.ru

www.ombudsmanrf.org

www.regnews.ru

www.dirittorusso.it

www.hse.ru

www.regionirusse.progetti.informest.it

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