Il terzo Governo Orbán è in carica

di Cristiano Preiner

Dal 6 giugno è in carica il decimo Governo ungherese dalla transizione democratica del 1989, il terzo guidato da Viktor Orbán. Alle recenti elezioni politiche tenutesi il 6 aprile scorso gli elettori magiari hanno premiato la coalizione conservatrice del FIDESZ-KDNP con il 44% dei consensi. La Costituzione prevede per la formazione del Governo due momenti temporalmente distinti. Prima avviene l’elezione del premier da parte del parlamento e successivamente la nomina dei ministri. Così è stato pertanto per Viktor Orbán che è entrato in funzione il 10 maggio, giorno in cui l’Assemblea nazionale lo ha eletto alla carica di Primo ministro con 130 voti favorevoli e 57 contrari a norma del comma 4 dell’articolo 16 della Costituzione. Lo stesso giorno Orbán ha presentato la proposta di legge  – registrata come proposta T106 – sulla lista dei ministeri. Il testo, che è stato approvato dall’aula il 26 maggio come legge XX del 2014, oltre a contenere l’elenco dei dicasteri del nuovo esecutivo, come previsto dal comma 1 dell’articolo 17 della Costituzione, delega per la prima volta alla potestà regolamentare del Governo la definizione di ruoli e sfere di competenza dei ministri, cosa che in passato era affidata alla legge. Dalle motivazioni premesse al testo della legge XX si capisce come sia chiara la volontà dell’Assemblea nazionale «di onorare in questo modo l’autonomia organizzativa del Governo». La legge sulla lista dei ministeri è in vigore dal 6 giugno, giorno in cui è entrato in carica il nuovo gabinetto Orbán.

Come dispone il comma 8 dell’articolo 16 della Costituzione «il Governo si considera formato dal momento della nomina dei ministri», nomina effettuata dal Presidente della Repubblica su proposta del Primo ministro. Subito dopo la cerimonia di nomina tenutasi presso la residenza ufficiale del Capo dello Stato, János Áder, i ministri hanno giurato di fronte all’Assemblea nazionale in ottemperanza al comma 9 dell’articolo 16 della Costituzione. Il giuramento dei membri del nuovo esecutivo, come riporta il sito web del Governo, è avvenuto di fronte alle bandiere storiche dell’Ungheria che vengono sempre fatte sfilare nelle cerimonie ufficiali dello Stato magiaro. Erano presenti oltre al Presidente dell’Assemblea Nazionale – il riconfermato László Kövér – e ai deputati, il Premier Orbán, il Capo dello Stato, l’ex Presidente della Repubblica Pál Schmitt, l’ex Primo ministro Péter Boross, il Procuratore generale, il vicario della Chiesa unitaria, i rappresentanti delle comunità magiare all’estero, il corpo diplomatico, gli europarlamentari ungheresi, i portavoce delle minoranze nazionali, la stampa nazionale ed estera.

Orbán, che con 133 deputati  – vale dire il 66,83% dell’Assemblea nazionale – dispone di una maggioranza parlamentare dei due terzi, ha varato un Governo ”leggero”, composto di soli nove ministri, uno in più rispetto al precedente mandato. Segue la lista completa di ministeri e ministri:

–          Ufficio del Primo ministro, János Lázár

–          Ministero dell’interno, Sándor Pintér (riconfermato)

–          Ministero delle risorse umane, Zoltán Balog (riconfermato)

–          Ministero dell’agricoltura, Sándor Fazekas (riconfermato)

–          Ministero della difesa, Csaba Hende (riconfermato)

–          Ministero della giustizia, László Trócsányi

–          Ministero del commercio estero e degli affari esteri, Tibor Navracsics

–          Ministero dell’economia nazionale, Mihály Varga (riconfermato)

–          Ministero dello sviluppo nazionale, Miklos Seszták

Viktor Orbán ha dunque scelto la continuitá, sia nella struttura dell’esecutivo che negli uomini. Viene riconfermato anche il vice-premier, il leader dei cristiano-democratici del KDNP Zsolt Semjén, che stavolta ricopre la carica di ministro senza portafoglio. Rispetto al precedente Governo, il Ministero della pubblica amministrazione e della giustizia si divide in due, dando vita ad un dicastero della giustizia autonomo. Quello che era il Ministero dello sviluppo rurale ora è ribatezzato Ministero dell’agricoltura. Agli Affari esteri si aggiunge il commercio estero. Ma la vera novità di questo terzo Governo Orbán è lo status dell’Ufficio del Primo ministro (Miniszterelnökség) che acquista il rango ministeriale  «principalmente come ministero»  – lo ricorda il comma 1 dell’articolo 1 della sopra citata legge XX – «che svolge la funzione di coordinamento dell’azione di governo». Tutti gli altri, lo si sottolinea precisamente al comma 2 dello stesso articolo, sono «ministeri aventi competenze tecnico-politiche».

L’Ufficio del Primo ministro, che dal 2011 al maggio scorso operava come segreteria di Stato e che per la sua importanza può essere considerato una sorta di superministero (viste anche le competenze ora acquisite nella gestione di parte della pubblica amministrazione), continua ad essere guidato da un fedelissimo di Orbán, János Lázár. Quest’ultimo ha dichiarato di recente – come riferisce il portale indipendente di informazione origo.hu – di essere interessato a fare del suo ministero qualcosa di diverso da come è stato concepito l’Ufficio del Primo ministro sia a destra che a sinistra nel primo ventennio di istituzioni democratiche: «Deve occupare un posto centrale dal punto di vista della guida politica del paese… non mi interessa l’esercizio del potere come puro tecnicismo, prenderò parte al lavoro del Governo determinandolo nella sostanza».

L’incarico a Tibor Navracsics alla guida del Ministero del commercio estero e degli affari esteri è temporaneo. Il politologo, già Ministro della giustizia, dovrebbe infatti essere il candidato per l’Ungheria alla carica di commissario europeo nel prossimo autunno. Con ogni probabilità, come ha sostenuto a fine maggio il sito web del quotidiano indipendente Népszabadság, gli subentrerà l’attuale sottosegretario agli esteri, il giovane Péter Szijjártó, giá responsabile dell’esecutivo per le relazioni economiche con Russia e Cina.

FONTI:

www.kormany.hu (sito ufficiale del Governo)

www.origo.hu  (portale di informazione indipendente)

www.nepszabadsag.hu (edizione del quotidiano liberale indipendente Népszabadság)

 

 

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