In Russia i governatori regionali si preparano alle elezioni anticipate

di Adele Del Sordi

Il 14 settembre 2014 si terranno le elezioni dei cosiddetti “governatori” (letteralmente «dirigenti del supremo organo esecutivo del soggetto») di 30 soggetti della Federazione di Russia: in 19 casi si tratta di elezioni anticipate, che avrebbero dovuto aver luogo tra il 2015 e il 2017. Inoltre, verranno rinnovate 14 camere legislative locali e 20 assemblee a livello cittadino e verranno eletti tre sindaci.

La decisione di svolgere anticipatamente le elezioni di numerosi governatori regionali dipende innanzitutto dalla volontà del Cremlino di evitare un ciclo elettorale concentrato nel triennio 2016-2018, che vedrebbe le elezioni della Duma di Stato, dei governatori e del Presidente una di seguito all’altra. Gli esperti dell’Istituto per le ricerche politiche e sociali, un centro di studi molto vicino al Cremlino, citano il ciclo elettorale del 2012, che similmente aveva visto susseguirsi le elezioni parlamentari, locali e presidenziali: secondo loro, questo aveva “minato la stabilità politica del paese, stancando gli elettori e distogliendo la loro attenzione dalle elezioni chiave, quelle presidenziali”. Benché sia la motivazione principale, questa non è l’unica: c’è anche il desiderio di Putin di compattare le fila dei propri alleati a livello locale in un periodo di recessione economica, prima che quest’ultima peggiori.

L’elezione diretta dei governatori regionali è stata reintrodotta, su iniziativa dell’allora Presidente Medvedev, nel 2012. A questa riforma è seguita un’ulteriore modifica nel 2013, che ha offerto ai soggetti della Federazione la possibilità di scegliere tra l’elezione diretta da parte della popolazione e una procedura di elezione indiretta da parte della camera rappresentativa regionale. Finora, solo due soggetti hanno optato per la seconda alternativa: l’Inguscezia e il Dagestan.

Queste sono state solo le ultime modifiche alla disciplina di questo istituto.  Fino al 1996 gran parte dei governatori era nominata dal centro (dal capo dello Stato) oppure dalle camere legislative locali. Soltanto dopo il ricorso alla Corte Costituzionale del governatore della regione di Altaj e la conseguente pronuncia, la necessità di eleggere direttamente i funzionari a capo dei soggetti è stata riconosciuta (pronuncia n. 2-P del 18 gennaio 1996). Di conseguenza, la nuova legislazione ha stabilito l’elezione diretta per i governatori (legge n. 184 del 6 ottobre 1999). Nel 2004, tuttavia, la legge è stata modificata, nell’ambito di una riforma della suddivisione dei poteri tra centro e Federazione che spostava l’equilibrio a favore di quest’ultima, con lo scopo di rafforzare il controllo federale sul territorio e limitare l’autonomia delle élite politiche locali. La nuova versione della legge assegnava al Presidente il compito di nominare i governatori, nomina che andava confermata dalle assemblee legislative locali.

Come detto, Medvedev ha reintrodotto le elezioni dirette dei governatori nel 2012. La riforma faceva parte del suo programma di liberalizzazione politica, attuato in parte per rispondere alle crescenti proteste delle opposizioni. Nonostante l’apertura, la procedura adottata resta complessa e presenta numerosi “filtri”. Innanzitutto, il Presidente ha il diritto di tenere delle consultazioni con i rappresentanti dei partiti politici che intendono presentare i propri candidati, e anche con gli aspiranti candidati che si auto-presentano. Sebbene non si tratti di un obbligo, questa possibilità offre comunque al centro un’opportunità di influenzare le candidature. La legge prevede inoltre un “filtro municipale”:  le singole candidature vanno sostenute da una certa percentuale di deputati municipali o di capi di formazioni municipali (dal 5 al 10%, come stabilito dalla legislazione del soggetto) . Inoltre, i candidati vanno sostenuti dai tre quarti dei distretti municipali e dai circondari cittadini e dai tre quarti dei quartieri interni alle città di rilevanza federale. Infine, il Presidente mantiene la facoltà di revocare i governatori per perdita della sua fiducia; ciò può avvenire per inadeguato adempimento dei loro doveri , ma anche nel caso in cui il governatore del soggetto abbia compiuto degli atti di corruzione o nei suoi confronti si sia manifestato un conflitto di interessi che non è stato regolamentato. Esiste anche un procedimento di revoca popolare, ovverosia la possibilità  per i cittadini dei soggetti della Federazione di revocare direttamente i propri governatori.

Quasi tutti i governatori dei 19 soggetti in cui si svolgeranno elezioni anticipate hanno rassegnato le dimissioni negli ultimi tre mesi con lo scopo dichiarato di presentarsi come candidati alla tornata elettorale di settembre. La cosa è stata oggetto di critiche sulla stampa locale ed anche lo spunto per un’iniziativa parlamentare. Lo scorso 17 giugno, infatti, un gruppo di deputati di “Russia giusta” ha presentato alla Duma un progetto di legge in cui si limita il diritto all’elettorato passivo per i governatori in carica: in particolare, la modifica vieterebbe ai governatori che si sono dimessi volontariamente nel periodo precedente alle elezioni di candidarsi alla medesima carica. Nella motivazione che accompagna la proposta di legge gli autori sottolineano la fondamentale contraddizione che esiste tra le dimissioni volontarie e l’atto di ricandidarsi per la medesima posizione. La legge 184 del 1999, che disciplina questo caso all’articolo 1 (paragrafi 6 e 7), prevede che i candidati che si dimettono volontariamente possono proporsi come candidati soltanto se sono in carica da più di un anno e con il consenso del Presidente della Federazione. Infine, si contesta la decisione di Putin di nominare i governatori dimissionari “plenipotenziari ad interim”, di fatto dando continuità alla loro carica fino al momento delle elezioni e favorendoli nell’organizzazione della campagna elettorale. Per queste, come notano i proponenti della legge e come affermato anche da diversi opinionisti sulla stampa locale, i candidati uscenti sono ampiamente favoriti e l’accettazione stessa delle dimissioni è vista come un “sigillo d’approvazione” presidenziale.

 

 

Fonti

Commissione Elettorale Centrale

[http://www.cikrf.ru/banners/vib_arhiv/electday/vib_140914/index.html e http://cikrf.ru/law/decree_of_court/pesolut5.html]

DIPEO [http://users2.unimi.it/dirpubesteuropa/2012/01/russia-in-attesa-delle-presidenziali-si-svolge-la-fase-decisiva-per-la-reintroduzione-dell%E2%80%99elezione-diretta-dei-governatori-dei-soggetti-della-federazione-2/]

Entsyklopedija Vyborov [http://yopolis.ru/wiki/vybory/vidy-vyborov/vybory-glav-subektov-federatsii]

Forbes Russia [http://m.forbes.ru/article.php?id=219154]

Garant.ru [http://base.garant.ru/12117177/]

Gazeta.ru [http://www.gazeta.ru/politics/2014/06/04_a_6059597.shtml]

Duma.gov.ru [http://asozd2.duma.gov.ru/main.nsf/%28SpravkaNew%29?OpenAgent&RN=547975-6&02]

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