Ukraine: The vote of no confidence in the governement failed

di Carolina De Stefano

Starting from the beginning of February, Ukraine is experiencing a political crisis due to the persisting economic crisis and the existing conflict between the President and the current governement headed by Arseny Yatsenyuk. Finally, on February 16 a parliamentary vote of no confidence in the goverment failed.

Da inizio febbraio l’Ucraina sta attraversando una crisi politica che potrebbe sfociare nei prossimi mesi in elezioni parlamentari anticipate (rispetto alla scadenza naturale nel 2019).

 

La crisi si è aperta ufficialmente con le dimissioni, lo scorso 4 febbraio, del ministro dell’economia Aivaras Abromavičus. Il ministro ha motivato la sua decisione affermando di non poter realizzare le riforme economiche a causa della persistente corruzione della classe politica del paese.

 

Lo scontro più acuto all’origine della crisi, però, è quello tra il Presidente Porošenko e il Primo ministro Arsenij Jacenjuk. Un conflitto esistente fin dall’avvio della legislatura nel 2014, ma accentuatosi pubblicamente nelle ultime settimane.

 

Lo scorso 16 febbraio il Presidente Porošenko ha chiesto le dimissioni, oltre che del Procuratore generale Šokin (poi confermate), anche di Jaceniuk, sottolineando la sfiducia della popolazione nei confronti del suo governo. Sulla base dell’art.87, comma 1, della Costituzione, alla richiesta del Presidente è seguito alla Rada (il parlamento monocamerale ucraino, 450 deputati) il voto di una mozione di sfiducia al governo. La mozione è stata rigettata con 226 voti contro e 194 a favore.

 

Ai sensi dell’art. 87 Cost., comma 2, la responsabilità del Gabinetto dei Ministri non può essere “presa in considerazione” più di una volta per ogni sessione parlamentare ordinaria.

 

Nonostante la sessione in corso si concluda a luglio, però, è probabile che la composizione della coalizione parlamentare, al fine di scongiurare elezioni anticipate, cambierà già nei prossimi mesi. In effetti, dalla coalizione parlamentare che sostiene il Governo – inizialmente composta da quattro partiti “europeisti” (il Blocco di Porošenko, il Fronte Popolare, Samopomoč e Patria) – è uscito la scorsa settimana il partito Patria di Julia Timošenko, e sembra plausibile che il governo cercherà il sostegno alternativo del partito dei Radicali, fino ad oggi all’opposizione.

 

 

Fonti

 

http://www.legislationline.org/documents/section/constitutions/country/52

 

http://www.president.gov.ua/news/zvernennya-prezidenta-ukrayini-36744

 

https://www.washingtonpost.com/news/monkey-cage/wp/2016/02/17/this-is-what-just-happened-in-ukraine-and-why/

 

http://www.gazeta.ru/politics/2016/02/16_a_8078501.shtml

 

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