The failed referendum on the change of name in the Former Yugoslavian Republica of Macedonia

Il fallimento del referendum per il cambio del nome nella Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia

di Alessandra Zanzottera

Il 30 settembre 2018 l’elettorato macedone è stato chiamato a pronunciarsi in merito all’accordo bilaterale di Prespa, concluso il 17 giugno 2018 tra il ministro degli affari esteri macedone, Nikola Dimitrov, e quello greco, Nikos Kotzias, che prevedeva l’adozione del nome di “Repubblica di Macedonia del Nord”, dando una connotazione geografica al paese per distinguerla dalla regione della Grecia denominata “Macedonia” [1]. In cambio il governo greco ha promesso di revocare il veto per l’adesione alla NATO del paese e di non opporsi al processo di annessione della Macedonia all’Unione europea, per favorire una maggiore integrazione europea ed atlantica del paese [2].
Dalla firma del patto è stata avviata una campagna referendaria [3] a favore del “sì” sostenuta dalla maggioranza parlamentare dell’Unione Socialdemocratica di Macedonia (SDSM), guidata da Zoran Zaev – attuale Primo Ministro e leader del partito-, dai partiti della comunità albanese e da alcuni esponenti del Partito all’opposizione, VMRO-DPMNE.
Nettamente schierato per il boicottaggio del referendum è stato invece il Presidente della Repubblica Gjorge Ivanon, rappresentante dell’Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone-Partito Democratico per l’Unione Nazionale Macedone (VMRO-DPMNE), partito fortemente nazionalista e conservatore. Ivanon [4] ha affermato che si sarebbe astenuto dal voto in quanto la Macedonia è uno Stato sovrano ed indipendente dal settembre 1991, e l’accordo con la Grecia rappresenterebbe una violazione della sovranità nazionale.
Il referendum è fallito poiché l’affluenza degli elettori, che si è attestata intorno al 36,91% [5], non ha superato il quorum previsto dalla Costituzione.
L’articolo 73 della Costituzione macedone [6] infatti, prevede che la decisione venga adottata solo nel caso in cui almeno la metà degli aventi diritto si sia recata alle urne ed abbia votato a favore la maggioranza assoluta (50%+1) dei votanti.
Il risultato della consultazione ha visto prevalere il 91,33% dei voti favorevoli al cambio del nome per aprire la strada all’integrazione europea e atlantica, contro l’8.67% dei votanti contrari.
Per questo, il Primo Ministro Zaev, [7] ha chiesto al Parlamento di confermare la volontà relativa della maggioranza del popolo nonostante l’esito negativo del referendum; facendo riferimento alla possibilità prevista all’articolo 74 della Costituzione, [8] di votare l’accordo direttamente in Assemblea, approvandolo con una maggioranza qualificata di 2/3.
Il 19 ottobre è stata votata ed approvata dai 2/3 dell’Assemblea la mozione volta ad avviare il processo di riforma costituzionale per modificare il nome della Repubblica [9]. Grazie al voto di alcuni esponenti del partito all’opposizione, è stato possibile raggiungere la soglia di 80 deputati favorevoli su 120: questa intesa parlamentare ha riaperto le trattative sull’accordo tra il Primo ministro macedone Zaev e quello greco Tsipras. Dopo la presentazione in aula di alcuni emendamenti costituzionali, l’accordo, per essere valido, dovrà essere ratificato anche dal Parlamento greco.

Sitografia:
[1]: East Journal – “Macedonia: Domenica si vota al referendum sul nome, un’occasione storica” – di E. Corradi, 24/09/2018
[2]: East Journal – “Macedonia: fallito il referendum per cambiare il nome del paese” – di L. Scanavino, 01/10/2018
[3]: Osservatorio Balcani e Caucaso – Transeuropa – “Macedonia, si vota sul nome” – di I. Minovski, 28/09//2018
[4]: Osservatorio Balcani e Caucaso – Transeuropa – Dal discorso del Presidente della Repubblica G. Ivanov alla cena della Diaspora macedone unita a Detroit, Settembre 2018.
[5]: East Journal – “Macedonia: ecco perché è fallito il referendum per cambiare il nome” – di E. Corradi, 09/10/2018
[6]: Costituzione della Repubblica di Macedonia – Sezione 3, Capo 1 “Organizzazione dello Stato – L’Assemblea della Repubblica di Macedonia”, articolo 73.
[7]: East Journal – “Macedonia: fallito il referendum per cambiare il nome del paese” – di L. Scanavino, 01/10/2018
[8]: Costituzione della Repubblica di Macedonia – Sezione 3, Capo 1 “Organizzazione dello Stato – L’Assemblea della Repubblica di Macedonia”, articolo 74.
[9]: EUNews – “Macedonia del Nord, dal Parlamento di Skopje il ‘sì’ che serve per l’ingresso nell’Ue” – di R. Giannetti, 22/10/2018.

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