Early general elections in Croatia

di Laura Alessandra Nocera

After a non-confidence vote, early parliamentary elections held on September 11, 2016 confirmed the leadership of the right-wing parties, wich have many difficulties to form the new Government.

Le elezioni parlamentari anticipate svoltesi in Croazia l’11 settembre 2016 hanno visto a sorpresa la vittoria dei conservatori dell’Unione Democratica Croata (Hdz), guidata da Andrej Plenkovič. Precisamente una coalizione di centro-destra, composta dall’Unione Democratica Croata, dal Partito Social-Liberale Croato e dal Partito Cristiano Democratico Croato, ha ottenuto una percentuale del 36,27% dei voti, guadagnando ben 61 dei 151 seggi della Sabor, il Parlamento monocamerale croato. La Coalizione Popolare di centro-sinistra, composta dal Partito Socialdemocratico di Croazia (Sdp), dal Partito Liberaldemocratico Croato, dal Partito Rurale Croato e dal Partito dei Pensionati e guidata dall’ex premier Zoran Milanovič, si è fermata al 33,82% dei voti, ottenendo 54 seggi. Terzo è arrivato il fronte centrista e liberale Ponte per le liste indipendenti (MOST) con il 9,9% dei voti, corrispondenti a 13 seggi parlamentari. Infine, si è fermato al 6,23%, corrispondente a 8 seggi parlamentari, il partito populista e anti-sistema Živi zid (o Muro Vivente), che ha basato la sua campagna elettorale sull’euroscetticismo crescente nel Paese.
I risultati delle urne si sono rivelati inattesi. Infatti, il Governo di Tihomir Oreskovič, formatosi in seguito alle elezioni di novembre 2015 e sfiduciato dal Parlamento il 6 giugno 2016, era sostenuto dalla precaria alleanza tra i conservatori di Hdz e i centristi di MOST. Si trattava di una coalizione fragile, che, dopo appena sette mesi, aveva portato allo scioglimento anticipato del Parlamento (con una votazione di “autoscioglimento” avvenuta il 20 giugno 2016).
I risultati elettorali del 2016 fanno paventare uno scenario molto simile a quello precedente: la maggioranza ottenuta dalla coalizione di centro-destra non è così ampia da consentire al premier in pectore Andrej Plenkovič di fare a meno di alleanze per formare il Governo. Al momento, però, sembra che il leader dei conservatori non sia favorevole a riprodurre la stessa situazione che ha portato alla prematura caduta del Governo Oreskovič. Le difficile trattative tra i partiti che hanno ottenuto seggi rischiano, di fatto, di prolungare la crisi di governo.

Fonti:

• www.bbcnews.com
• www.theguardian.com
• www.balkaninsight.com
• www.wsws.org

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