Polonia. L’eterno conflitto Ziobro-Kaczyński

di Giulia Prandoni[1]

La destra polacca non è mai stata così frastagliata. Da mesi va avanti una disputa per la guida dell’estrema destra che negli ultimi anni ha portato la Polonia ad essere etichettata come una democrazia illiberale. Da una parte vi è Diritto e Giustizia (PiS), il partito nazionalista ed euroscettico fondato nel marzo del 2001 dai gemelli Lech (deceduto mentre ricopriva la carica di Presidente della Repubblica nell’incidente aereo di Smolensk nell’aprile 2010) e Jarosław Kaczyński che è tutt’ora il presidente di Diritto e Giustizia (Pis). Gli esponenti del partito Andrzej Duda e Mateusz Morawiecki ricoprono rispettivamente il ruolo di Presidente della Repubblica e di primo ministro della Polonia. Dall’altra parte vi è Polonia Solidale, partito d’estrema destra fondato nel 2012 in seguito ad una scissione da Diritto e Giustizia. Il partito si costituì come gruppo parlamentare l’8 novembre 2011, contestualmente all’inaugurazione della VII legislatura, dopo l’espulsione da Diritto e Giustizia degli europarlamentari Zbigniew Ziobro (il fondatore e l’attuale presidente del partito), Tadeusz Cymański e Jacek Olgierd Kurski, facenti parte dell’area cattolico-nazionalista del partito e colpevoli di aver sfidato l’”onnipotenza” di Kaczyński.

Ziobro è diventato Ministro della Giustizia dopo le elezioni del 2015, per le quali Kaczyński aveva voluto tutta la destra polacca unita, e da allora ha assunto il controllo di quasi ogni aspetto del sistema giudiziario polacco. Uno dei principali motivi di disaccordo con Kaczyński riguarda proprio il disastro areo di Smolensk. Ziobro si è affrettato a premere per la chiusura delle indagini e il presidente Jarosław Kaczyński, che ha perso il fratello a Smolensk, si è trovato di fronte ad un fatto compiuto.

Secondo la stampa polacca, Ziobro starebbe cercando di convincere Kaczyński a fondere i rispettivi partiti, PiS e Polonia Solidale, mossa che permetterebbe al primo di prendere il controllo del PiS dopo il ritiro del secondo dalla vita politica attiva presumibilmente nel 2023. Per quanto se ne sa finora, però, Kaczyński starebbe facendo resistenza, nel tentativo di favorire come suo successore Morawiecki.

Nel mese di marzo 2021 c’è stato un incontro tra Ziobro e Kaczyński. I due hanno definito la conversazione molto costruttiva. Kaczyński ha dichiarato in una recente intervista a TVN24, famoso canale televisivo polacco privato di taglio giornalistico, di proprietà del gruppo statunitense Discovery, che chiunque oggi “schiacci” la destra lavora contro la Polonia e contro i valori polacchi. Alla domanda del giornalista se il presidente del PiS avesse fiducia in Zbigniew Ziobro, Kaczyński ha risposto che a suo avviso “i problemi che si presentano di volta in volta sono temporanei e non sconvolgono il funzionamento della destra unita”. Ziobro a sua volta, ospite di TVN24, ha sottolineato: “Abbiamo ricordato il nostro programma comune, per cosa stiamo combattendo, in modo che le decisioni vengano prese a Varsavia, non a Bruxelles”. Pace fatta?

Sitografia:

[1]: Gazeta Wyborcza https://wyborcza.pl

[2]: Dziennik Polski https://dziennikpolski24.pl

[3]: Gazeta Prawna https://www.gazetaprawna.pl

[4]: TVN24 https://tvn24.pl

[5]: Gazeta.pl https://wiadomosci.gazeta.pl

[6]: Oko Press https://oko.press

[1] Laureata magistrale in Scienze Politiche e di Governo presso l’Università degli Studi di Milano

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