ORBÁN, SALVINI E MORAWIECKI VERSO UNA NUOVA DESTRA EUROPEA?

ORBÁN, SALVINI E MORAWIECKI TOWARDS A NEW EUROPEAN RIGHT WING?

di Massimo Congiu[1]

Il recente incontro tra Orbán, Salvini e Morawiecki a Budapest, su iniziativa del primo ministro ungherese, ha avuto come sfondo l’intento di riformulare un progetto sovranista e rilanciarlo attraverso una nuova alleanza europea. Alleanza che, secondo gli obiettivi dei tre leader politici, dovrebbe portare alla costituzione di un gruppo nel Parlamento europeo che possa essere un punto di riferimento saldo per quanti ritengono necessario un impegno fattivo volto a difendere la sovranità nazionale degli Stati membri e la loro identità culturale.

I tre leader affermano di trovarsi d’accordo sui punti fondamentali da loro dibattuti nell’incontro: tutela della famiglia tradizionale, vista come valore fondante della società, anticomunismo, lotta all’immigrazione illegale e contrasto al modello di integrazione europeo che penalizza le scelte nazionali. Un’agenda in fondo prevedibile, soprattutto per chi conosce il percorso dei tre uomini politici che hanno inserito nei loro propositi anche l’impegno contro l’antisemitismo. Nel riportare notizia del vertice, i giornali ungheresi e polacchi hanno parlato di “rinascita europea”, riprendendo una definizione di Salvini che sembra abbia acceso l’entusiasmo di Morawiecki e trovato, evidentemente, anche il favore di Orbán. Quest’ultimo è reduce, con il suo Fidesz, dalla lunga e tesa vicenda con il PPE che, com’è noto, si è conclusa con un divorzio, che era stato anticipato, negli anni scorsi, da dichiarazioni pubbliche del primo ministro ungherese che di tanto in tanto si esprimeva sulla necessità di cercare, per il suo partito, una collocazione più consona in Europa. Per Orbán ci sono, attualmente, milioni di cittadini europei rimasti orfani di rappresentanza da quando il PPE, a suo avviso, ha avuto una svolta in senso liberale e di sinistra che ha reso questo gruppo ormai inadatto a incarnare i valori del conservatorismo e ad assumersi la tutela dell’identità europea che per il leader ungherese è eminentemente cristiana.

Dopo la rottura fra il Fidesz e il PPE si è saputo di contatti fra la dirigenza arancione (il colore del Fidesz) e il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR), in cui militano Fratelli d’Italia e lo stesso PiS, e con Identità e Democrazia dove si colloca la Lega. Con l’incontro di Budapest si ritorna all’ipotesi della creazione di un nuovo soggetto, come già ipotizzato nel corso di questi ultimi due anni da Orbán. Una forza in cui il Fidesz vorrà probabilmente assumere un ruolo guida. A questo punto sarà interessante capire come vedono questa possibile prospettiva gli interlocutori da lui scelti per realizzare il progetto di un gruppo nuovo che i suoi promotori vorrebbero dotare di un ruolo egemone nel campo della destra europea.

Sarà però interessante capire quale spazio un tale soggetto potrebbe trovare in un contesto europeo sempre caratterizzato dalla presenza del PPE che continua ad essere un punto di riferimento per i moderati e come si porrebbe nei confronti delle altre forze di destra quale, appunto, quella in cui milita il partito della Meloni. L’altro aspetto da approfondire riguardale reali intenzioni di Salvini nel progetto in questione, al di là delle sue dichiarazioni a favore del medesimo.

Le domande sono diverse, intanto i tre politici prevedono di rivedersi a Varsavia nel mese di maggio, se la situazione pandemica lo consentirà, e poi a Roma. Nel frattempo, proseguono i contatti mostrando sicurezza nel fatto che presto non saranno più solo in tre.

FONTI

[1] Giornalista e studioso di geopolitica dell’Europa centro-orientale, curatore dell’OSME (Osservatorio Sociale Mitteleuropeo).

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