Può TikTok portare all’elezione di un presidente? Le elezioni presidenziali in Romania e le accuse di interferenze della Federazione russa.

CAN TIKTOK GET A PRESIDENT ELECTED? THE ROMANIAN PRESIDENTIAL ELECTIONS AND THE ALLEGATIONS OF RUSSIAN INTERFERENCE

Di Roxana Irina Robescu

Premessa

Le elezioni presidenziali del 2024 in Romania si sono svolte in un clima politico teso, caratterizzato da un profondo malcontento sociale e da una crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni tradizionali e dei partiti politici. Il primo turno, tenutosi il 24 novembre 2024 con un’affluenza del 52,52%[1], ha visto la partecipazione di 14 candidati e l’inaspettato successo del candidato indipendente e nazionalista, fino ad allora quasi sconosciuto, Călin Georgescu. La sua campagna elettorale, particolarmente capillare e aggressiva sui social media, in particolare su TikTok, ha sollevato interrogativi sul ruolo delle piattaforme digitali e sulle influenze (se non addirittura, interferenze) esterne nei processi elettorali. Le elezioni parlamentari del 1° dicembre hanno registrato un significativo incremento di consensi per i partiti di estrema destra – l’ Alleanza per l’Unione dei Rumeni, il Partito S.O.S. Romania e il Partito dei Giovani – che insieme hanno superato il 30% dei voti[2]. Un ruolo decisivo è stato giocato dal voto dei cittadini rumeni all’estero, dove per esempio l’Alleanza per l’Unione dei Rumeni ha ottenuto il 25,72% dei voti. Il 6 dicembre, la Corte costituzionale rumena ha annullato il primo turno delle elezioni presidenziali, decretando la ripetizione dell’intero processo elettorale[3]. Incisivi sono stati, per questa pronuncia, i documenti dell’intelligence rumena, discussi durante la riunione del Consiglio Supremo di Difesa del Paese il 28 novembre e declassificati il 4 dicembre[4], che hanno evidenziato gravi irregolarità nel processo elettorale, in particolare nella campagna di Călin Georgescu. Le trattative dei partiti filo-europei – Partito Socialdemocratico, Unione Salvate la Romania, Partito Nazionale Liberale e Unione Democratica Magiara di Romania – per la formazione del nuovo governo si sono rivelate difficili a causa di divergenze interne su questioni chiave, tra cui le riforme prioritarie e la possibilità di presentare un candidato comune per le nuove elezioni presidenziali. Le tensioni hanno raggiunto il culmine tra il 19 e il 20 dicembre, portando al temporaneo ritiro del Partito Socialdemocratico dal tavolo dei negoziati e all’uscita definitiva dell’Unione Salvate la Romania, finendo così all’opposizione insieme ai partiti sovranisti e di estrema destra.

Il primo turno delle elezioni presidenziali, le elezioni parlamentari e l’ascesa dei partiti estremisti

Dei 14 candidati in competizione per la corsa alla presidenza, hanno ottenuto il maggior numero di voti: il candidato indipendente Călin Georgescu (22,94%); la leader del partito Unione Salvate Elena-Valerica Lasconi (19,17%); l’attuale Primo ministro e leader del Partito Socialdemocratico Ion-Marcel Ciolacu (19,14%); il leader del partito Alleanza per l’Unione dei Rumeni (George-Nicolae Simion (13,86%); e l’allora leader del Partito Nazionale Liberale Nicolae-Ionel Ciucă (8,87%). Il 28 novembre la Corte costituzionale ha accolto il ricorso presentato dal candidato Cristian-Vasile Terheș, il quale sollevava dubbi circa irregolarità nel conteggio dei voti espressi al primo turno e richiedeva l’annullamento dell’esito del primo turno. In seguito al riconteggio dei voti, con la decisione del 2 dicembre[5], la Corte ha respinto, in quanto ritenuto infondato, tale ricorso, e ha convalidato l’esito del primo turno. Sono stati pertanto confermati i candidati Călin Georgescu ed Elena-Valerica Lasconi al ballottaggio, programmato per l’8 dicembre[6]. Alle elezioni parlamentari del 1° dicembre, i partiti filo-occidentali hanno ottenuto la maggioranza dei voti, ma i partiti di estrema destra hanno registrato una crescita significativa. La narrazione di questi ultimi, incentrata su temi qui la sovranità nazionale, l’antielitarismo, il malcontento verso l’Unione Europea, evidenziando il ritardo nell’integrazione della Romania nell’area Schengen come simbolo del trattamento discriminatorio riservato al Paese, ha trovato ampio consenso, in particolare quando amplificata dai social media. Il 12 dicembre 2024 è stata approvata l’adesione completa della Romania all’area Schengen, con ingresso previsto per l’inizio del 2025[7].

La decisione della Corte costituzionale di annullare il risultato delle elezioni presidenziali e le nuove rivelazioni sul “TikTok-gate”

Nel quadro del processo di elezione per la carica di Presidente della Romania, la Corte costituzionale ha il dovere di garantire il rispetto della procedura elettorale e di convalidare i risultati delle elezioni, in conformità con l’articolo 146 lettera f) della Costituzione[8] e l’articolo 37 della Legge n. 47 del 1992[9]. Ai sensi dell’articolo 52 della Legge n. 370 del 2004[10], la Corte costituzionale ha anche la facoltà di annullare le elezioni qualora il processo elettorale o la determinazione dei risultati siano avvenuti in modo fraudolento, alterando, ad esempio, l’ordine dei candidati ammessi al secondo turno. Citando violazioni elettorali e interferenze informatiche, e basandosi sui documenti dell’intelligence rumena, il 6 dicembre la Corte costituzionale ha annullato le elezioni presidenziali, mentre i cittadini rumeni all’estero avevano già iniziato a recarsi alle urne. I documenti avrebbero rilevato che Călin Georgescu aveva beneficiato di una campagna massiccia su TikTok, sostenuta da influencer retribuiti, senza rispettare le regole di trasparenza elettorale, e sfruttando strategicamente l’algoritmo della piattaforma. L’intelligence rumena ha inoltre sottolineato come la Romania stia diventando un obiettivo privilegiato per azioni ostili da parte di attori internazionali, in particolare dalla Federazione Russa, la quale sta mostrando un crescente interesse nel voler influenzare l’agenda politica interna del Paese. La Corte ha rilevato che la campagna di promozione di Călin Georgescu ha distorto la libera espressione del voto, ha compromesso la parità di opportunità tra i candidati ed è stata attuata in violazione della legislazione in materia di finanziamento elettorale, in quanto i dati presentati dai servizi di intelligence contraddicono le dichiarazioni fornite dal candidato all’Autorità elettorale permanente, in cui aveva indicato un budget elettorale pari a 0 lei (moneta ufficiale della Romania).

La decisione della Corte ha generato reazioni contrastanti: se da un lato è stata interpretata da alcuni come un ultimo baluardo legittimo a difesa della democrazia, dall’altro le forze di estrema destra, insieme ai due candidati che avrebbero dovuto partecipare al secondo turno, l’hanno definita un attacco alla democrazia, se non addirittura un colpo di Stato. Molte criticità sono state espresse rispetto alla modalità e alla tardività con cui la Corte ha adottato la decisione di annullare le elezioni presidenziali, nonché alla poco decisiva risposta delle autorità rumene[11]. Risulta inoltre problematico che la Corte abbia deciso di annullare esclusivamente le elezioni presidenziali, e non anche quelle parlamentari svoltesi nel frattempo e nello stesso contesto di violazioni sistemiche del diritto a libere elezioni. Questo apparente doppio standard ha alimentato la percezione che la Corte agisca come uno strumento politico al servizio del Partito Socialdemocratico.

La questione è stata affrontata anche dalla Commissione europea, che il 17 dicembre ha avviato un procedimento formale nei confronti della piattaforma TikTok per sospetta violazione delle disposizioni del Digital Services Act (2022)[12] con riferimento all’obbligo della piattaforma di valutare e mitigare adeguatamente i rischi sistemici legati all’integrità del processo elettorale[13]. Il 20 dicembre, mentre si è svolta la prima sessione parlamentare del nuovo Parlamento, il sito Snoop.ro ha pubblicato un’inchiesta[14] da cui emerge che, in seguito alle indagini condotte dall’Agenzia nazionale di amministrazione fiscale, la campagna di Călin Georgescu su TikTok, intitolata “Echilibru și Verticalitate” (Equilibrio e Verticalità, qui intesa come intransigenza), sarebbe stata indirettamente finanziata dal Partito Nazionale Liberale. Attraverso la società di marketing Kensington Communication, il PNL avrebbe inizialmente finanziato una campagna chiamata “#echilibrusiseriozitate” (equilibrio e serietà) per promuovere valori liberali ed europeisti, e combattere l’estremismo. Tuttavia, la campagna sarebbe poi stata deviata per supportare Georgescu, e Kensington Communication ha annunciato azioni legali per la modifica non autorizzata della campagna[15].

Lunedi 23 dicembre 2024, i senatori e i deputati del nuovo Parlamento si sono riuniti per eleggere i presidenti delle due Camere, mentre il Presidente Klaus Iohannis ha riconfermato Ion-Marcel Ciolacu come Primo ministro della Romania[16].  Il nuovo governo, che ha ottenuto la fiducia delle Camere nello stesso giorno con 240 voti favorevoli e 143 contrari[17], presenta una struttura ministeriale suddivisa in otto ministeri assegnati al Partito Socialdemocratico, sei al Partito Nazionale Liberale, e due all’Unione Democratica Magiara di Romania. La coalizione di governo ha inoltre deciso di sostenere un candidato comune per le prossime elezioni presidenziali, individuato in Crin Antonescu del Partito Nazionale Liberale[18].


[1] https://prezenta.roaep.ro/prezidentiale24112024/pv/romania/results.

[2] https://prezenta.roaep.ro/parlamentare01122024/pv/romania/results/.

[3] Corte costituzionale, Decisione n. 32 del 6 dicembre 2024 riguardante l’annullamento del processo elettorale con riferimento all’elezione del Presidente della Romania del 2024, https://www.ccr.ro/wp-content/uploads/2024/12/Hotarare_32_2024.pdf.

[4] I documenti sono allegati al Comunicato stampa del Presidente, 04/12/2024, https://www.presidency.ro/ro/media/comunicate-de-presa/comunicat-de-presa1733327193.

[5] Corte costituzionale, Decisione n. 30 del 2 dicembre 2024 riguardante la richiesta di annullare le elezioni per la carica di Presidente della Romania del 24 novembre 2024, presentata dal sig. Cristian-Vasile Terheș, par. 5. La decisione è disponibile presso https://www.ccr.ro/wp-content/uploads/2024/12/Hotarare_30_2024.pdf. Due opinioni concorrenti accompagnano la decisione, espresse dalle giudici Tănăsescu e Scântei. Secondo la giudice Tănăsescu, il ricorso avrebbe dovuto essere respinto in quando inammissibile, poiché presentato da un individuo non direttamente coinvolto nella vicenda, era privo di una motivazione adeguata e non era supportato da prove sufficienti a dimostrare l’esistenza di irregolarità tali da influire sull’ordine dei candidati ammessi al secondo turno. Analogamente, la giudice Scântei ha ritenuto che il ricorso dovesse essere respinto come inammissibile non oltre il 29 novembre, in assenza di prove che attestassero la presenza di frodi nello svolgimento delle elezioni del primo turno.

[6] Comunicato stampa della Corte costituzionale, 02/12/2024, https://www.ccr.ro/comunicat-de-presa-2-decembrie-2024/.

[7] Comunicato stampa del Consiglio dell’Unione Europea, Schengen: il Consiglio decide di sopprimere i controlli alle frontiere terrestri con la Bulgaria e la Romania, 12/12/2024, https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2024/12/12/schengen-council-decides-to-lift-land-border-controls-with-bulgaria-and-romania/.

[8] Costituzione della Romania, così come modificata dalla Legge di revisione della Costituzione n. 429 del 2003, https://www.presidency.ro/ro/presedinte/constitutia-romaniei.

[9] Legge n. 47 del 18 maggio 1992 riguardante l’organizzazione e il funzionamento della Corte costituzionale, disponibile presso https://legislatie.just.ro/Public/DetaliiDocument/53577.

[10] Legge n. 370 del 20 settembre 2004 riguardante l’elezione del Presidente della Romania, ripubblicata il 12 settembre 2011 e disponibile presso https://legislatie.just.ro/Public/DetaliiDocument/55481.

[11] A. Carrozzini, Shooting Democracy in the Foot? The Romanian Constitutional Court’s Annulment of Presidential Elections, in VerfBlog, 13/12/2024, https://verfassungsblog.de/shooting-democracy-in-the-foot/.

[12] Regolamento (UE) 2022/2065 del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 ottobre 2022 relativo a un mercato unico dei servizi digitali e che modifica la direttiva 2000/31/CE (Digital Services Act), https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32022R2065.

[13] Comunicato stampa della Commissione europea, Commission opens formal proceedings against TikTok on election risks under the Digital Services Act, 17/12/2024, https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_24_6487.

[14] M. Neag, C. Tolontan, I. Roșu, R. Luțac, ANAF a descoperit că PNL a plătit o campanie care l-a promovat masiv pe Călin Georgescu pe TikTok, 20/12/2024, https://snoop.ro/anaf-a-descoperit-ca-pnl-a-platit-o-campanie-care-l-a-promovat-masiv-pe-calin-georgescu-pe-tiktok/.

[15] G4Media.ro, Kensington Communication va depune plângere penală pentru deturnarea, atacarea cu boţi și/sau clonarea campaniei realizate de Kensington, la comanda PNL, în favoarea unui candidat extremist, 21/12/2024, https://www.g4media.ro/kensington-communication-va-depune-plangere-penala-pentru-deturnarea-atacarea-cu-boti-si-sau-clonarea-campaniei-realizate-de-kensington-la-comanda-pnl-in-favoarea-unui-candidat-extremist.html.

[16] Comunicato stampa del Presidente, 23/12/2024, https://www.presidency.ro/ro/media/declaratii-de-presa/declaratia-de-presa-sustinuta-de-presedintele-romaniei-klaus-iohannis1734946528.

[17] M. Dădăcuș, Guvernul Ciolacu 2 a primit votul de încredere al Parlamentului, 23/12/2024, https://www.rfi.fr/ro/rom%C3%A2nia/20241223-guvernul-ciolacu-2-a-primit-votul-de-%C3%AEncredere-al-parlamentului.

[18] C. Matei, Este oficial. Coaliția PSD-PNL-UDMR îl va susține pe Crin Antonescu la Președinția României: ”Este o situație de criză”, 23/12/2024, https://stirileprotv.ro/stiri/politic/este-oficial-coalitia-psd-pnl-udmr-il-va-sustine-pe-crin-antonescu-la-presedintia-romaniei-este-o-situatie-de-criza.html.

Pubblicato in EUROPA CENTRO-ORIENTALE, Romania | Contrassegnato | Commenti disabilitati su Può TikTok portare all’elezione di un presidente? Le elezioni presidenziali in Romania e le accuse di interferenze della Federazione russa.

Tra diplomazia e risorse: passato e presente delle relazioni tra Israele e Repubblica Democratica del Congo

Di Simone Liberti*

Sin dalla sua fondazione nel 1948, lo Stato d’Israele cercò di instaurare relazioni diplomatiche vantaggiose nell’Africa subsahariana per trovare legittimità internazionale, prima attraverso alcune missioni, poi in modo strutturato e più ufficiale, a seguito della creazione della Organizzazione dell’Unità Africana (OUA) nel 1963; l’obiettivo primario dello Stato ebraico erano i Paesi musulmani non-arabi. Continua a leggere

Pubblicato in AFRICA, Congo, Israele, MEDIO ORIENTE, Palestina, Sahel | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Tra diplomazia e risorse: passato e presente delle relazioni tra Israele e Repubblica Democratica del Congo

Terrorismo, terrorismi e terroristi

La Redazione di NAD vi segnala l’evento “Terrorismo, terrorismi e terroristi”, che si terrà mercoledì 9 ottobre 2024 alle ore 18:00 presso la Casa della Cultura di Milano.

Pubblicato in EVENTI | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su Terrorismo, terrorismi e terroristi

La Russia ha cambiato strada dopo il 1991 e con Putin?

Pubblicato in EVENTI | Commenti disabilitati su La Russia ha cambiato strada dopo il 1991 e con Putin?

Palestina e Israele: diritti e umanità negati

La Redazione di NAD vi segnala l’evento “Palestina e Israele: diritti e umanità negati” con Francesca Albanese ed Elisa Giunchi, che si terrà il 18 settembre 2024 alle ore 17 in Aula 3.0.2, Edificio 3 del Politecnico di Milano in Piazza Leonardo da Vinci 32.

Pubblicato in EVENTI, MEDIO ORIENTE | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Palestina e Israele: diritti e umanità negati

The Abolition of the Ottoman Caliphate, 1924. Debates and Implications

La Redazione di NAD vi segnala la pubblicazione del volume “The Abolition of the Ottoman Caliphate, 1924. Debates and Implications” a cura di Elisa Giunchi e Nicola Melis.

Pubblicato in MEDIO ORIENTE | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su The Abolition of the Ottoman Caliphate, 1924. Debates and Implications

ECUADOR. I PRIMI SEI MESI DEL CONFLITTO ARMATO ALL’INTERNO DEL PAESE

di Christian Mosquera Arias[*]

In Ecuador a seguito di una serie di episodi di violenza, legati soprattutto alla diffusione della criminalità organizzata, l’8 gennaio 2024, il Presidente della Repubblica Daniel Noboa, della coalizione di centro-destra Acción Democrática Nacional (ADN), aveva proclamato lo stato di emergenza nazionale per il grave sconvolgimento dell’ordine pubblico. Il giorno successivo, definendo ventidue gruppi criminali di narcotrafficanti come “organizzazioni terroristiche”, aveva inoltre dichiarato che nel paese si stesse combattendo un “conflitto armato” fra lo Stato e tali organizzazioni. Le rigide misure emergenziali disposte del capo dello Stato non erano state molto dettagliate e si basavano sostanzialmente sull’impiego dei militari nella lotta alla criminalità organizzata, sulla limitazione della libertà di circolazione delle persone e, sulla sospensione del diritto alla libertà di riunione, del diritto all’inviolabilità del domicilio e del diritto all’inviolabilità della corrispondenza all’interno dei centri di reclusione, per garantire la sicurezza, evitare ulteriori episodi violenti e proteggere la vita e l’integrità fisica dei cittadini. A più di sei mesi dall’inizio del “conflitto armato” pare dunque opportuno ripercorrere le principali vicende e quanto fatto dal governo del Presidente Noboa durante la cosiddetta “guerra al narcotraffico”. Continua a leggere

Pubblicato in Ecuador | Commenti disabilitati su ECUADOR. I PRIMI SEI MESI DEL CONFLITTO ARMATO ALL’INTERNO DEL PAESE

AES: UN’ALTERNATIVA PER IL SAHEL?

di Cristiana Fiamingo[1]

L’evoluzione è completa. Il processo che ha portato Mali, Niger e Burkina Faso ad allontanarsi dal G5 Sahel, lasciando Mauritania e Chad al loro destino, e tagliando definitivamente i rapporti con la Francia e gli Stati Uniti, i sostenitori tradizionali di quella coalizione, realizzando infine l’Alliance des Pays du Sahel (AES), si è concluso lo scorso 6 luglio 2024. Dopo aver siglato un patto di mutua difesa, la Liptako-Gourma Charter, il 16 settembre 2023, prefiggendosi di sconfiggere assieme il terrorismo una volta per tutte, i capi di Stato delle tre giunte golpiste del Mali (Col. Assimi Goita), del Niger (Gen. Abdrahamane Tiani) e del Burkina Faso (Cap. Ibrahim Traoré) si sono incontrati a Niamey, capitale del Niger, nel primo vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Alleanza che copre l’area transfrontaliera della regione del Liptako-Gourma. Continua a leggere

Pubblicato in AFRICA, MALI | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su AES: UN’ALTERNATIVA PER IL SAHEL?

Call for papers Nuovi Autoritarismi e Democrazie (NAD) n. 2/2024

ITALIANO

Il nuovo numero della Rivista NAD. Nuovi Autoritarismi e Democrazie è stato pubblicato al seguente link https://riviste.unimi.it/index.php/NAD/issue/view/2191/550.

Si invita alla presentazione di contributi (saggi, cronache, note a sentenza, recensioni ed altro) per il n. 2/2024. La scadenza per la presentazione dei saggi è il 10 ottobre 2024, per gli altri contributi il 15 ottobre 2024. Continua a leggere

Pubblicato in Senza categoria | Commenti disabilitati su Call for papers Nuovi Autoritarismi e Democrazie (NAD) n. 2/2024

Counting the dead in Gaza: difficult but essential

La Redazione di NAD vi segnala l’articolo “Counting the dead in Gaza: difficult but essential” di Rasha Khatib, Martin McKee e Salim Yusuf, pubblicato da The Lancet. 

Per consultare l’articolo: https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(24)01169-3/fulltext

Pubblicato in MEDIO ORIENTE, Palestina | Contrassegnato , , | Commenti disabilitati su Counting the dead in Gaza: difficult but essential