by Arianna Angeli
A new referendum has been held in the Slovak Republic to further define the discipline on rights for same-sex couples. The referendum relates to three major issues: marriage, adoption, and sexual education in public school. However, it failed to gain the required 50% quorum to be considered as valid. It chronologically succeeds, not only the constitutional amendment of 2014 – which introduced a ban on same-sex marriages, defining the marriage as “a unique union between a man and a woman”- but also similar initiatives successfully taken in Croatia (with the December 2013 constitutional referendum), and in Hungary (with the constitutional discipline introduced in 2011).
Il 7 febbraio 2014, nella Repubblica Slovacca si è tenuto un referendum[1] per la “ridefinizione” dei diritti delle coppie omosessuali, il quale, nonostante l’elevato numero di consensi ottenuti (in media oltre il 90% dei voti espressi per ognuno dei quesiti sottoposti), non ha raggiunto il quorum richiesto (del 50%) per essere considerato valido[2], essendosi recato alle urne solo il 21,4% degli aventi diritto[3].
Il referendum, frutto di un’iniziativa più ampia promossa dall’associazione “Alleanza per la Famiglia[4]” a partire dal 2013, prevedeva inizialmente quattro quesiti, ridotti a tre a seguito dell’intervento della Corte costituzionale[5], nell’ottobre 2014[6].
Tra i quesiti sottoposti, il rafforzamento della definizione di matrimonio quale “unione tra uomo e donna[7]”, il divieto all’adozione dei figli per le coppie omosessuali ed infine la possibilità introdurre limiti all’educazione sessuale ed alla discussione del tema dell’eutanasia nelle scuole[8].
L’iniziativa fa oltretutto seguito alla revisione costituzionale del 4 giugno 2014, entrata in vigore il I settembre 2014, che ha portato all’introduzione nel testo costituzionale di una nuova definizione del matrimonio, quale unione tra uomo e donna[9]. L’emendamento – oggetto di numerose critiche anche a livello internazionale[10] – di fatto comporta l’esplicito divieto al matrimonio di coppie omosessuali.
In una prospettiva comparata la Repubblica slovacca si pone nella scia di altri Paesi in Europa, tra i quali Croazia[11], Ungheria[12] e Lituania[13] ed in antitesi con i recenti esempi offerti da Gran Bretagna[14] e Francia[15].
[1] L’istituto del referendum nella Repubblica slovacca è disciplinato dalla Costituzione, art. 93-99 (Referendum) e dalla l. 564/1992 (Legge sul referendum), successivamente emendata dalla l. 158/1994, e dalla l. 269/1995.
[2] Costituzione slovacca, art. 98, par. 1.
[3] Per i dati ufficiali, si fa riferimento al sito ufficiale dell’Istituto Statistico della Repubblica Slovacca, in www.ansamed.info/ansamed/en/news/sections/politics/2014/02/10/Italy-calls-never-again-Foibe-killings-day-memory_10049732.html.
[4] In www.alianciazarodinu.sk.
[5] Secondo quanto previsto dall’art. 95, par. 2, Cost. slovacca, il Presidente della Repubblica può richiedere che il testo del referendum sia sottoposto ad un controllo preventivo di costituzionalità.
[6] In particolare, la Corte costituzionale slovacca ha ritenuto incostituzionale il terzo quesito proposto, in merito alla possibilità di introdurre uno specifico divieto all’estensione di diritti, doveri e protezione assicurati dal matrimonio a qualsiasi forma di convivenza civile.
[7] Attraverso l’esclusione della possibilità di utilizzo del termine “matrimonio” con riferimento ad ipotesi altre rispetto all’unione tra uomo e donna (che si richiama oltretutto all’originaria formulazione dell’emendamento del 2014 all’art. 41 Cost.).
[8] Con riferimento alla possibilità di impedire la partecipazione dei bambini alle attività scolastiche previste, in mancanza dell’assenso dei genitori.
[9] Per ulteriori approfondimenti si rimanda a www.loc.gov/lawweb/servlet/lloc_news?disp3_l205404021_text.
[10] Come sottolineato, ad esempio, da Amnesty International. In www.thedaily.sk/amnesty-international-condemns-anti-gay-constitutional-change.
[11] In Croazia si è tenuto un referendum nel dicembre 2013, che ha portato alla revisione della Costituzione sul punto.
[12] Cost. Ungheria, art. L: “Hungary shall protect the institution of marriage as the union of a man and a woman established by voluntary decision, and the family as the basis of the survival of the nation”.
[13] Cost. Lituania, art. 38: “Marriage shall be concluded upon the free mutual consent of man and woman”.
[14] In Gran Bretagna il matrimonio tra persone dello stesso sesso riceve una disciplina differenziata. In Inghilterra e Galles la legge sul matrimonio omosessuale è stata approvata nel luglio 2013 ed è entrata in vigore il 13 marzo 2014, in www.legislation.gov.uk/ukpga/2013/30/contents/enacted/data.html. In Scozia è stata approvata nel febbraio 2014 ed è entrata in vigore nel dicembre 2014, in www.scotland.gov.uk/Topics/Justice/law/17867/samesex. In Irlanda del Nord non è ancora oggi legale.
[15] L. 2013-404 del 17 maggio 2013.