di A. Di Gregorio
Il 28 gennaio 2014 l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa a maggioranza dei voti ha privato la delegazione della Russia del diritto di voto fino ad aprile a causa del suo coinvolgimento nella guerra civile ucraina e dell’annessione della Crimea. In risposta a tale decisione il presidente della commissione della Duma di Stato per gli affari internazionali Aleksej Puškov ha dichiarato che la Russia abbandonerà l’Assemblea fino alla fine del 2015.
Non è la prima volta che i diritti di voto della delegazione russa in tale Assemblea vengono sospesi, era già successo nel 2000 come sanzione per la violazione dei diritti umani in Cecenia. Allora la sospensione durò circa un anno. Se questa volta la Russia dovesse decidere di abbandonare del tutto il Consiglio d’Europa, i cittadini di questo paese verrebbero privati di un forum giurisdizionale importante ossia della Corte per i diritti umani di Strasburgo. La decisione odierna è un prolungamento delle sanzioni già decise contro la Russia che erano scadute a gennaio. Alcuni rappresentanti del parlamento russo hanno dichiarato che la Duma potrebbe approvare una risoluzione con la quale si chiede all’Assemblea europea di condannare l’annessione della DDR da parte della Repubblica federale tedesca nel 1990.