THE EURASIAN ECONOMIC UNION (EEU): SOME CONSIDERATIONS ON THE EEU INSTITUTIONAL STRUCTURE AND ON DEVELOPMENT PERSPECTIVES OF THE INTEGRATION PROCESS.

The Treaty on the Eurasian Economic Union came into force on January 1st, 2015 replacing the Eurasian Customs Union and the Eurasian Economic Space. It represents the last step in the integration process of the countries born on the ruins of the Soviet Union, directly called to face the challenges of a globalized economy. Therefore, the EEU integration process – whose institutions will be briefly analyzed – may proceed in two alternative directions. In the sense of a potential enlargement towards new partners, or in deepening the relations among its present members (involving also the political sphere). Which direction will be privileged in the next future is the main issue at stake in the ongoing negotiating processes.

 

di Arianna Angeli

L’Unione economica eurasiatica è un’organizzazione internazionale di integrazione economica regionale tra Russia, Bielorussia, Kazachstan, Armenia e Kyrgyzstan. Nata con il Trattato sull’UEE[1], firmato ad Astana il 29 maggio 2014 dai tre membri fondatori, ovvero Russia, Bielorussia e Kazachstan – ed entrato in vigore il 1° gennaio 2015 – ad essa hanno successivamente aderito anche l’Armenia[2] e il Kyrgyzstan[3].

L’UEE rappresenta l’ultima tappa del processo di integrazione economica che ha avuto inizio con il crollo dell’Unione sovietica, per contrastare gli effetti fortemente negativi sull’economia del processo disaggregativo, dell’abbandono dell’economia di piano e delle privatizzazioni. Dopo la creazione della Comunità degli Stati Indipendenti, nel 1991, gli Stati nati dalla dissoluzione dell’URSS dovettero affrontare la difficile transizione verso un’economia di mercato.

A seguito degli accordi doganali del 1995, nel 1996 venne firmato il Trattato sulla maggiore integrazione in campo economico e umanitario, tra Russia, Bielorussia, Kazachstan e Kyrgyzstan, che diede di fatto inizio al processo di integrazione economica, finalizzato alla creazione di un mercato comune. Nel 2000 Russia, Bielorussia, Kazachstan, Kyrgyzstan e Tajikistan proseguirono in questa direzione, dando vita alla Comunità economica eurasiatica[4].

Negli anni seguenti Russia, Bielorussia e Kazachstan procedettero verso più approfondite forme di integrazione e di cooperazione attraverso la creazione, nel 2010, dell’Unione doganale eurasiatica (UDE), e nel 2012 dello Spazio economico eurasiatico (SEE).Venne contestualmente creata la Commissione economica eurasiatica, ovvero un organo esecutivo comune.

Nel 2015, la Comunità economica, l’Unione doganale e lo Spazio economico sono state sostituite dall’Unione economica eurasiatica, e la Commissione ne è divento l’organo esecutivo, responsabile del funzionamento e dello sviluppo dell’UEE e incaricato di formulare proposte per il suo ulteriore sviluppo[5]. L’Unione assicura la libera circolazione di beni, servizi, capitali e lavoratori all’interno dei suoi confini (art. 1, Trattato UEE).

Gli organi dell’Unione sono il Consiglio supremo, il Consiglio intergovernativo, la Commissione economica e la Corte dell’UEE (art. 8, TUEE). Il Consiglio supremo rappresenta l’organo apicale dell’Unione, composto dai Capi di Stato dei paesi membri (art. 10, TUEE), e si riunisce almeno una volta l’anno (art. 11, TUEE). Tra le principali funzioni del Consiglio supremo rientrano la definizione delle strategie generali dell’Unione, la nomina dei membri e del Presidente del Comitato della Commissione (e la definizione delle relative competenze), la nomina dei giudici della Corte (su proposta degli Stati membri), e l’approvazione del bilancio dell’Unione (art. 14 TUEE).

Il Consiglio intergovernativo si compone dei Capi di governo (art. 14, TUEE) e si riunisce almeno due volte l’anno (art. 15, TUEE). Tra le altre funzioni, il Consiglio intergovernativo è incaricato di assicurare l’implementazione e di vigilare sull’attuazione di quanto disposto nel TUEE, nei trattati internazionali con paesi terzi e nelle decisioni del Consiglio supremo e della proposta dei membri della Commissione al Consiglio supremo.

Come ricordato, la Commissione rappresenta l’organo esecutivo permanente dell’Unione, con sede a Mosca, ed è formata dal Consiglio e dal Comitato (art. 18, TUEE). La disciplina specifica della Commissione è contenuta nell’Annesso I del TUEE. Gli atti del Consiglio (decisioni, disposizioni e raccomandazioni) vengono adottati con la pratica del consensus, mentre nel Comitato in talune circostanze è richiesta la maggioranza qualificata.

Il Consiglio è incaricato della regolamentazione generale dei processi di integrazione dell’UEE, nonché della gestione delle attività della Commissione stessa (art. 22, Annesso I) e si compone di un rappresentante per ciascuno Stato membro, ovvero il vice Capo del governo dello Stato (art. 23, Annesso I).

Il Comitato è l’organo esecutivo della Commissione, in esso gli Stati membri godono di una rappresentanza paritaria (art. 31, Annesso I). I membri del Comitato sono nominati per quattro anni e sono prorogabili, mentre il Presidente del Comitato è nominato per un mandato di quattro anni (a rotazione tra i paesi membri) e non è prorogabile (art. 33, Annesso I). I membri ed il presidente del Comitato sono proposti dagli Stati membri e nominati dal Consiglio supremo (art. 40, Annesso I). Infine, l’attività del Consiglio e del Comitato sono supportate dai Dipartimenti della Commissione, incaricati di uno specifico ambito di competenza (artt. 53-62).

La Corte è l’organo giudiziario permanente dell’Unione ed ha sede a Minsk[6]. Lo Statuto della Corte è contenuto nell’Annesso II al Trattato UEE. La Corte è incaricata di assicurare l’applicazione uniforme, da parte degli Stati membri e degli organi dell’Unione, dei Trattati UEE, degli accordi internazionali con paesi terzi e delle decisioni degli organi dell’Unione (art. 2, Annesso II). La Corte si compone di due giudici per ogni Stati membro, nominati dal Consiglio supremo su proposta degli Stati membri, per un mandato di nove anni (artt. 7-10, Annesso II).

Un’analisi del Trattato UEE e degli Annessi rivela una struttura tipica delle organizzazioni economiche, in realtà molto simile a quella dell’Organizzazione Mondiale per il Commercio[7]. Nonostante l’assidua comparazione dell’Unione economica eurasiatica con il consolidato modello offerto dall’Unione europea, proposta da più parti, è stata più volte ribadita la ferma volontà da parte degli Stati membri di voler escludere nella fase attuale forme di integrazione politica[8]. Si sottolinea, inoltre, che superando le preoccupazioni espresse dagli osservatori, non è possibile escludere la compatibilità dell’Unione con la partecipazione all’OMC. Dopo Kyrgyzstan[9], Armenia[10] e Russia[11], anche il Kazachstan ha di recente completato le procedure di adesione all’OMC[12].

L’Unione economica eurasiatica, il cui progetto è stato fortemente sostenuto dalla Russia e dal suo Presidente Putin, rappresenta la risposta ad una serie di sfide che il nuovo millennio pone innanzi ai paesi nati dal crollo dell’URSS e divenuti indipendenti.

Si fa riferimento in particolare ai processi di regionalizzazione che caratterizzano l’economia globalizzata e che richiedono il superamento della dimensione statale per porsi nelle condizioni di competere con attori emergenti come Cina, India e Brasile[13].

Tra le sfide che l’UEE si trova ad affrontare nella fase attuale si considerano anche le politiche di partenariato promosse dall’Unione europea, alla quale hanno aderito Georgia, Moldova e Ucraina. Si aprono in questo modo una serie di problematiche di compatibilità per l’adesione di paesi confinanti ad unioni doganali antagoniste. Oltre alla situazione tra Russia e Ucraina – che per complessità non si intende approfondire in questa sede e nella quale non è possibile escludere ancora lo scontro bellico – si ricordano le difficoltà createsi tra Georgia e Armenia (in conseguenza del rapporto tra Georgia e Russia[14]), e tra Armenia e Azerbaijan (per la questione del Nagorno-Karabach).

Lo sviluppo del progetto di integrazione eurasiatica si trova nella fase attuale ad affrontare una serie di fattori avversi, sia interni che esterni. Tra quelli interni si ricorda che molti settori e beni rimangono ancora oggi esclusi dalla regolamentazione dell’UEE, generando effetti distorsivi sul funzionamento del mercato comune. Tra quelli esterni si fa riferimento, invece, ai ben più noti effetti della crisi economica globale, e a livello regionale alle sanzioni imposte alla Russia in conseguenza della situazione prodottasi in Ucraina[15].

Sebbene l’operare congiunto di questi fattori possa di fatto rallentare nel breve periodo il processo di integrazione eurasiatico, l’UEE sembra in grado di affrontare le sfide del presente e di puntare ad una dimensione di lungo periodo, sia nel senso di una maggiore integrazione tra i paesi coinvolti, sia in prospettiva di un ampiamento territoriale dell’Unione[16]. Molto dipenderà ad ogni modo dalla Russia, in quanto maggiore paese membro dell’Unione, sia in termini di volontà politica che di risorse a sostegno del progetto[17].

 

 

 

 



[1] Per il testo del Trattato del 29 maggio 2014 si rimanda al sito ufficiale dell’Unione economica eurasiatica, www.eaeunion.org.

[2] Trattato del 9 ottobre 2014, entrato in vigore il 2 gennaio 2015.

[3] Trattato del 23 dicembre 2014, entrato in vigore l’8 maggio 2015.

[4] Alla quale aderì, nel 2006, anche l’Uzbekistan.

[5] Per ulteriori approfondimenti, si rimanda al sito ufficiale della Commissione economica eurasiatica. In eec.eaeunion.org/en/Pages/about.aspx.

[6] Art. 19, TUEE.

[7] Si fa riferimento, in particolare, all’articolazione degli ambiti di competenza dell’UEE previsti nel Trattato e disciplinati nel dettaglio negli Annessi, che riflettono la disciplina prevista dall’OMC. Per ulteriori approfondimenti sulla struttura dell’OMC, si rimanda a www.wto.org.

[8] Come dichiarato dal Presidente del Kazachstan Nazarbayev. A. Konkanov, B. Kurmanov, No reason to rush into a Eurasian Economic Union, in www.eastasiaforum.org, 24-5-2014.

[9] Il 20 dicembre 1998.

[10] Il 5 febbraio 2003.

[11] Il 22 agosto 2012.

[12] Nell’incontro del Consiglio Generale del 27 luglio 2015, i membri dell’OMC hanno formalmente accettato i termini di ingresso del Kazachstan nell’OMC, alla presenza del Presidente Nazarbayev. Il termine per la ratifica dell’accordo da parte del Kazachstan è stato fissato per il 31 ottobre 2015. In www.wto.org, 27-7-2015.

[13] M. Lagutina, A Global Eurasian Region in a “Regiopolar” World-Order, in Russian Analytical Digest, n.170, 2015, www.css.ethz.ch.

[14] Dopo il riconoscimento dell’indipendenza delle regioni separatiste di Abchazia e Ossezia del Sud da parte della Russia e lo scontro armato del 2008, le relazioni tra i due paesi sembrano procedere verso una progressiva pacificazione, sebbene non siano ancora state ripristinate le relazioni diplomatiche. La questione interessa notevolmente l’Armenia, che ha i confini chiusi sia con l’Azerbaijan che con la Turchia. Per ulteriori approfondimenti si rimanda al rapporto compilato dalla Direzione Generale delle politiche estere dell’UE, F. Garces De Los Fayos, The signature of the Eurasian Union Treaty: A difficult birth, an uncertain future, EU, Bruxelles, 2014.

[15] G. Chufrin, Eurasian Economic Union: Undergoing A Durability Test, in Russian Analytical Digest, n.170, 2015, www.css.ethz.ch.

[16] Si fa riferimento alla possibilità che il negoziato con il Tajikistan possa concludersi con successo con la firma del trattato di adesione. Georgia e Moldova hanno escluso la propria possibilità di aderire all’Unione con la firma degli accordi di partenariato con l’UE, sebbene in due referendum tenutisi in Moldova nel febbraio 2014 la popolazione si fosse espressa a maggioranza in favore dell’UEE. Azerbaijan e Uzbekistan hanno invece escluso la propria partecipazione all’UEE.

[17] K. Boguslavska, The First Steps of the Eurasian Economic Union: Disputes, Initiatives and Results, in Russian Analytical Digest, n.170, 2015, www.css.ethz.ch.

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