ELEZIONI PRESIDENZIALI IN BOLIVIA: LA VITTORIA E IL RITORNO ALLA PRESIDENZA DEL MOVIMIENTO AL SOCIALISMO
di Laura Alessandra Nocera*
Un anno dopo le contestate elezioni presidenziali che si sono concluse con l’allontanamento del Presidente Evo Morales (cfr. New General Elections in Bolivia: Protests and Uncertainty in the Future of the President Evo Morales: http://nad.unimi.it/new-general-elections-in-bolivia-protests-and-uncertainity-in-the-future-of-president-evo-morales/), il 18 ottobre 2020 si sono svolte in Bolivia le elezioni presidenziali, previste per il 3 maggio e rinviate dal Tribunal Supremo Electoral a causa dell’emergenza pandemica.
Malgrado le manifestazioni e gli scontri avvenuti ad ottobre 2019, che hanno portato alla fuga di Evo Morales in seguito alla condanna giudiziaria per sedizione, brogli elettorali e violazione dei diritti umani, le elezioni di quest’anno si sono svolte in modo pacifico e privo di dissidi. Significativamente, le elezioni si sono tenute pur in piena pandemia e nel rispetto delle norme previste per il contenimento (distanziamento, utilizzo della mascherina e dei disinfettanti, numeri contingentati all’ingresso, etc…).
Di fatto, la corsa alla presidenza era rimasta una sfida a due: da una parte, l’ex Ministro dell’Economia, nonché delfino di Evo Morales, Luis Arce, candidato del Movimiento al Socialismo – MAS, e, dall’altra parte, l’ex Presidente (2003-2005), giornalista e storico Carlos Diego Mesa Gisbert, sostenuto dalla coalizione centrista Comunidad Ciutadana. La Presidente ad interim Jeanine Añez aveva annunciato il suo ritiro dalla contesa elettorale il 18 settembre in modo da concentrare il voto dei democratici e dei moderati su un unico candidato (Mesa Gisbert) e da evitare un ritorno al potere del MAS.
Tuttavia, i risultati elettorali hanno consegnato una vittoria secca a Luis Arce del MAS con quasi il 53% dei voti e un distacco di oltre venti punti percentuali su Carlos Mesa Gisbert (che ha ottenuto il 31,2% dei voti), scongiurando anche qualsiasi possibilità di un secondo turno.
Luis Arce ha ottenuto immediatamente il plauso di diversi leader politici latino-americani, dal Presidente dell’Organizzazione degli Stati Americani, Luis Almagro, forte oppositore di Morales al tempo delle contestate elezioni di ottobre 2019, al Presidente del Venezuela Nicolas Maduro, che, invece, ha sempre simpatizzato con la politica del MAS. Attestata la regolarità dello svolgimento delle elezioni, Arce ha giurato come Presidente con cerimonia ufficiale di insediamento l’8 novembre, ricevendo i poteri proprio dalla Presidente uscente Jeanine Añez e dichiarandosi il Presidente di tutti, senza ostilità, con il motto «Ricostruiamo il paese!».
Tuttavia, non si può ignorare l’ombra di Evo Morales sulla vittoria del suo delfino, sia per merito dell’investitura data dal suo “esilio” in Messico, prima, e in Argentina, poi, sia per i continui comizi e la campagna elettorale a distanza con la quale l’ex Presidente di origini indigene ha continuato a difendere strenuamente il proprio operato e gli obiettivi politici del MAS, oltre a rimarcare il valore del rinnovamento costituzionale dato con l’approvazione della Costituzione nel 2009. La figura di Morales è stata il vero traino per aumentare i consensi di Arce e, sebbene tale legame potesse sembrare inizialmente controproducente (gli avversari politici paventavano il ritorno della dittatura neo-socialista di Morales), la campagna di Arce si è abilmente concentrata sulle conquiste positive dell’ex esecutivo MAS, confrontandole con un governo in affanno nella gestione dell’emergenza sanitaria da COVID-19.
La presenza ingombrante di Morales, però, inizia a diventare preoccupante con il suo ritorno, all’indomani dell’insediamento di Arce come Presidente, sul territorio boliviano. Lunedì 9 novembre, l’ex Presidente ha simbolicamente varcato la frontiera argentina dalla cittadina di La Quiaca, entrando in territorio boliviano nella città di Villazón per recarsi, successivamente, nella sua città natale Orinaca nel distretto di Oruro in mezzo ad una folla esultante (sul ritorno e le prime parole di Morales, si veda il video su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=bIQfQDUt_fA) .
Il dubbio è quanto la figura di Morales possa realmente influire sulla presidenza di Arce e quanto quest’ultimo sia effettivamente libero dalle decisioni del vecchio establishment del MAS.
Fonti:
– L.A. Nocera, New General Elections in Bolivia: Protests and Uncertainty in the Future of the President Evo Morales, in Osservatorio NAD, 4.11.2019
– P. Portugal Mollinedo, Evo Morales, su caída y los mitos de occidente, in Pukara, n.161/2019, pp. 3-4 (tradotto da L.A. Nocera, Evo Morales, la sua caduta e i miti dell’Occidente, in Osservatorio NAD, 10.01.2020)
Per i risultati elettorali: www.oep.org.bo.
Per altri aggiornamenti: www.infobae.com, www.lanacion.ar.com, www.pagina12.com.
*Post-Doc in Storia e Istituzioni delle Americhe, Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico-Politici, Università degli Studi di Milano.