Parliamentary elections in Slovenia (3 june 2018)

di Elisa Paganessi

Domenica 3 giugno 2018 si sono svolte le elezioni anticipate per rinnovare il ramo elettivo del Parlamento sloveno.
Il Parlamento è composto da una camera bassa, l’Assemblea Nazionale, formata da 90 membri, compresi due deputati appartenenti rispettivamente alle comunità nazionali italiana e ungherese, eletti a suffragio universale ogni 4 anni, e da una camera alta, il Consiglio di Stato, composto da 40 membri eletti ogni 5 anni che rappresentano determinate categorie socio-economiche. Il Consiglio di Stato ha un potere legislativo limitato che gli consente di porre un veto sospensivo sui disegni di legge approvati dalla camera bassa e chiedere un referendum popolare. Per questo motivo, nel 2008, la Corte costituzionale slovena ha riconosciuto il Parlamento come organo “bicamerale incompleto”.
Ogni cittadino sloveno, compiuti i 18 anni, può essere eletto deputato. I deputati della camera bassa sono eletti con un sistema proporzionale con una soglia di sbarramento del 4%.
I candidati, secondo la legge elettorale slovena, possono essere proposti sia dai partiti politici che dagli elettori. Per le elezioni dei deputati dell’Assemblea nazionale si formano otto circoscrizioni elettorali divise in 11 distretti in ognuno dei quali si vota per un solo candidato. Nelle aree in cui vivono le comunità nazionali italiana e ungherese vengono formate circoscrizioni speciali.
In accordo con la Costituzione le elezioni devono essere svolte non prima di due mesi e non oltre 15 giorni prima dello scadere dei 4 anni dalla prima sessione della corrente Assemblea Nazionale.
Le elezioni si sarebbero dovute tenere il 10 giugno, ma il Primo Ministro uscente Miro Cerar, del partito liberale SMC (Stranka Modernega Centra), il 14 marzo ha rassegnato le dimissioni presentando una lettera al Presidente dell’Assemblea Nazionale Milan Brglez. Nello stesso giorno, Cerar ha spiegato, in una conferenza stampa, che la ragione delle dimissioni era dovuta a profonde divergenze con gli esponenti dei partiti che formavano la coalizione di governo, i social democratici (SD) e il partito dei pensionati sloveni (DeSUS).
Il Presidente della Repubblica Borut Pahor, a seguito di un incontro con il Primo Ministro uscente, ha ritenuto opportuno non nominare nessun altro candidato e indire elezioni anticipate.
Alle elezioni del 3 giugno si sono presentati 25 partiti, ma solo 9 sono riusciti a superare la soglia di sbarramento.
Al primo posto, con una percentuale del 24,9% e 25 seggi ottenuti, si è collocato il partito democratico (SDS) di Janez Jansa, già Primo Ministro dal 2004 al 2008 e dal 2012 al 2013, dimessosi nel 2013 a seguito di accuse per corruzione.
Al secondo posto si colloca la Lista di Marjan Sarec, ex comico e giornalista, che si era presentato per la prima volta alle elezioni parlamentari. Il partito, di stampo liberale, ha ottenuto il 12,7% dei voti, pari a 13 seggi. Seguono il Partito socialdemocratico (SD) del Presidente della Repubblica Pahor che ha ottenuto il 9,9 % dei voti, pari a 10 deputati, e il Partito del centro moderno (SMC) del Primo ministro uscente Cerar al quale sono andati il 9,5% dei voti e 10 deputati. Hanno superato lo sbarramento del 4% anche il partito di sinistra Levica ottenendo 9 seggi, i cristiano democratici di Nova Slovenija (NSI) con 7 seggi, il Partito dei Pensionati (DeSUS) con 5 seggi, l’Alleanza di Alenka Bratusek (SAB) con 5 seggi, e il Partito Nazionale Sloveno (SNS) di estrema destra con 4 seggi. I due seggi rimanenti spettano alle minoranze italiana e ungherese che vanno così a completare i seggi disponibili.
Dopo il completamento degli scrutini il Presidente Borut Pahor ha conferito a Janez Jansa l’incarico di formare un nuovo governo entro il 19 luglio.
Dopo settimane di difficili trattative e il fallimento dell’incaricato pur leader del partito vincente delle elezioni di giugno, il 29 agosto una coalizione formata da cinque partiti guidata da Marian Sarec ha formalizzato l’accordo sulla nascita del nuovo governo di centro-sinistra firmando il documento sulla cooperazione di governo per il periodo 2018-2022.
Il 13 settembre, dopo oltre 3 mesi dalle elezioni, il Primo Ministro Sarec e il suo esecutivo hanno ottenuto la fiducia dal Parlamento.
Il nuovo governo di coalizione è formato da 5 partiti di centro sinistra: la Lista di Marian Sarec, (LMS), i social democratici (SD), il partito liberale (SMC), il partito di Alenka Bratusek (SAB) e il Partito Democratico dei Pensionati Sloveni (DeSUS).

FONTI:

Sito del Governo della Repubblica di Slovenia: http://www.vlada.si/en/about_the_government/members_of_government/

http://www.parties-and-elections.eu/slovenia.html

Sito della Commissione Elettorale Nazionale: http://www.dvk-rs.si/index.php/it

Costituzione della Repubblica di Slovenia: https://fotogalerija.dz-rs.si/datoteke/Publikacije/Nastajanje_slovenske_ustave/2011-3ita_Zepna_Ustava_RS.pdf

Sito dell’Assemblea Nazionale: https://www.dz-rs.si/wps/portal/en/Home

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