Moldova’s parliamentary elections: looking for a neutral position between Russia and the West

 

Le elezioni parlamentari in Moldavia: in cerca di una posizione neutrale tra la Russia e l’Occidente

di Fabio Salsa

Il 24 febbraio 2019, per la nona volta dalla dichiarazione di indipendenza del 1991, i cittadini della Repubblica di Moldavia saranno chiamati a rinnovare il parlamento (Parlamentul Republicii Moldova), l’organo rappresentativo supremo nonché unica autorità legislativa dello Stato come previsto dall’articolo 60 della Costituzione.

La scelta della data in cui votare ha generato diverse proteste nel Paese, ma non è stata casuale. L’articolo 1 del regolamento parlamentare (Nr. 797 – XIII del 02.04.1996) specifica che le elezioni dei deputati si dovranno tenere entro e non oltre tre mesi dalla scadenza della legislatura precedente (30 novembre 2018) e la commissione elettorale ha deciso di posporre la data per concedere maggior tempo all’organizzazione delle consultazioni a fronte del nuovo sistema elettorale adottato nel 2017.

Il sistema elettorale

I cittadini moldavi saranno chiamati a rinnovare i seggi del Parlamento con la nuova legge elettorale chiesta a gran voce dal leader del partito democratico Vladimir Plahotniuc ed approvata nel luglio 2017.

Il nuovo codice elettorale, sostituendo il sistema proporzionale “puro” in vigore dal 1994, introduce un sistema elettorale misto: dei 101 seggi, 50 saranno eletti con metodo proporzionale nella circoscrizione nazionale in cui competeranno le diverse liste partitiche bloccate, mentre gli altri 51 deputati saranno eletti con sistema maggioritario secco nelle circoscrizioni territoriali uninominali, tra cui due circoscrizioni per gli abitanti della Transnistria (riva sinistra del Dnestr) e tre per i moldavi residenti all’estero; l’intero territorio verrà suddiviso in tanti collegi quanti sono i seggi dell’assemblea da eleggere in base al metodo gerrymandering ossia tenendo conto delle diversità etnico-culturali e della densità demografica di ciascuna area.

La legge elettorale (come modificata dalla legge organica Nr. 154 del 20.07.2017) prevede delle soglie di sbarramento al sotto delle quali la Commissione elettorale centrale escluderà le liste singole o le coalizioni dal computo per la ripartizione dei seggi; l’articolo 95 del codice elettorale specifica una soglia del 6% per i partiti od organizzazioni socio-politiche e dell’8% per le coalizioni partitiche o blocchi elettorali.

Nei collegi uninominali, invece, se due o più candidati ottengono la stessa percentuale di voti, il Consiglio elettorale di circoscrizione procederà a determinare il candidato vincitore tramite un’estrazione a sorte. Infine, se il candidato è stato eletto in entrambe le circoscrizioni (nazionale e uninominale), si considererà eletto solo nella circoscrizione territoriale uninominale.

Partiti in campo

Saranno 15 le liste partitiche concorrenti nel collegio nazionale e 321 i candidati nelle circoscrizioni uninominali. Tra le principali liste filo-europee ci sono l’attuale partito di governo ossia il Partito Democratico (PDM) di Vladimir Plahotniuc, e il Partito Liberale (PL) di Dorin Chirtoacă; mentre tra i partiti “filorussi”, il Partito Socialista (PSRM) il cui leader Zinaida Greceanii ha preso il posto di Igor Dodon, eletto Presidente della Repubblica di Moldavia nel dicembre 2016 e il Partito Comunista (PCRM) di Vladimir Voronin.

Ai principali partiti si aggiungono il Partito Nazional Liberale, il Partito Politico Sor, il Movimento popolare anti-mafia, il Partito delle regioni, il Partito politico Nostru, il Partito la Volontà del popolo, il partito “Democrazia domestica”, il Movimento dei professionisti Speranta-Nadezhda, il Partito politico patria e il Partito ecologista.

Invece il Partito Liberal Democratico Moldavo (PLDM), di matrice conservatrice, guidato da Tudor Deliu non concorrerà alle elezioni parlamentari autonomamente, ma, come annunciato dal vicepresidente Ion Terguţă, sosterrà il blocco elettorale “Acum” composto dal Partito Azione e Solidarietà dell’economista Sandu Maia e dalla Piattaforma Dignità e Verità dell’avvocato Nastase Andrew che rappresenta la novità in questa tornata elettorale. Il sostegno del PLDM al nuovo blocco elettorale contribuisce a consolidare l’unione delle forze anti-oligarchiche nella lotta contro il regime di Plahotniuc e Dodon con l’obiettivo di cancellare il nuovo sistema elettorale misto adottato per favorire le principali due liste partitiche del Paese.

Le precedenti elezioni

Le elezioni dell’ottobre 2014 si sono svolte con un sistema elettorale proporzionale. Ha votato il 55,9 % degli elettori e i partiti europeisti hanno ottenuto la maggioranza in parlamento aggiudicandosi 55 seggi su 101 suddivisi in 23 seggi per il Partito Liberale Democratico (PLDM), 19 per il partito democratico (PDM) e 13 per il Partito Liberale (PL). All’opposizione i partiti filorussi hanno ottenuto 46 seggi divisi tra il Partito comunista (PCRM) con 21 deputati e il Partito Socialista (PSRM) con 25; quest’ultimo ha ottenuto una più ampia percentuale di voti soprattutto nella regione della Gagauzia (punto nevralgico di influenza russa) e in svariati dipartimenti della capitale Chişinău.

Sondaggi e scenari

 

Il 24 febbraio è una data cruciale per la Repubblica di Moldavia, gli elettori saranno chiamati a decidere se favorire la continuità con le precedenti elezioni parlamentari oppure imboccare la strada filorussa accentuando il cambiamento iniziato con le elezioni presidenziali del 2016 vinte al ballottaggio dal candidato Igor Dodon (55 %) contro la candidata europeista Maia Sandu (44,7 %).

Se nelle elezioni precedenti i risultati hanno rispecchiato verosimilmente i sondaggi, in queste prossime elezioni potrebbe essere ben diverso a fronte del nuovo sistema elettorale; non è, infatti, ancora chiaro quali fattori potranno influenzare gli elettori soprattutto nei collegi uninominali.

Le previsioni mostrano un netto vantaggio del Partito Socialista di Zinaida Greceanii calcolato al 39 %, seguito dal Partito Democratico di Plahotniuc col 14 % e dal blocco elettorale Acum col 22 % (il Partito Azione e Solidarietà di Sandu al 13 % e la Piattaforma Dignità e Verità di Nastase al 9 %); saranno quindi quattro i partiti che si divideranno i 101 seggi del parlamento, mentre il Partito Sor, dato al 5 %, sarebbe al limite in quanto gli basterebbe l’1% per poter partecipare alla suddivisione dei seggi. Per quanto riguarda gli altri partiti (PCRM 2,5 %, PN 1,3 %), sono ben al di sotto della soglia di sbarramento del 6 % per le singole liste e pertanto, probabilmente, non faranno parte del prossimo parlamento.

Il dato positivo secondo l’IRI (International Republican Institute) è che il 44% della popolazione sarebbe convinta che le imminenti elezioni saranno libere ed eque e ciò dimostra non solo un lento riavvicinamento della popolazione alla vita politica, ma anche la possibilità per i nuovi leader di promuovere uno sviluppo democratico della Moldavia; saranno comunque necessari ulteriori sforzi per combattere la corruzione.

I candidati “filorussi”, nonostante abbiano perso il primo round delle elezioni del 2014, hanno ancora diverse carte da giocare per aumentare i loro consensi in Moldavia, soprattutto in Transnistria e nella regione della Gagauzia; l’influenza della Russia potrebbe favorire proprio questi partiti.

Queste elezioni saranno fondamentali per riaprire un dialogo positivo con l’Unione Europea dopo che questo si era incrinato a causa del mancato rispetto delle raccomandazioni della Commissione di Venezia riguardo alla nuova legge elettorale (www.gazzettaitalomoldova.md – Nuova legge elettorale moldova: Ue non distoglie lo sguardo; link della raccomandazione della Commissione di Venezia: https://www.venice.coe.int/webforms/documents/?pdf=CDL-AD(2017)012-e).

Sarà quindi una scelta ardua quella della Moldavia tra un Est del Paese “filorusso” ed un Ovest “europeista” volta a dimostrare la sua maturità istituzionale che ancora oggi fatica ad affermarsi.

 

Fonti

-“Parliamentary elections – the determining factor for the future of relations between Moldova and European Union” – di Arina Livadari, 4/2/2019 – Moldova.org

-East Journal – “Moldavia: a un mese dalle elezioni, il paese alla ricerca di maturità istituzionale” – di Angelo Capuano, 31/1/2019

-East Journal – “Moldavia: elezioni, tiene la maggioranza europeista. Comunisti e socialisti non sfondano” – di Davide Denti, 1/12/2014

-http://www.gazzettaitalomoldova.md – Nuova legge elettorale moldova: Ue non distoglie lo sguardo

-http://algeri.md

http://lex.justice.md

http://reportaje.moldova.org

-http://www.cec.md

-http://www.iri.org

http://www.parlament.md

http://www.parties-and-elections.eu

http://www.presedinte.md – Constitution of the Republic of Moldova

-http://www.voteaza.md

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