di Christian Mosquera
Domenica 3 giugno si sono tenute in Slovenia le elezioni parlamentari anticipate, per il rinnovo dei 90 seggi che compongono l’Assemblea Nazionale, camera del Parlamento sloveno che in conformità dell’articolo 111 della Costituzione elegge il Primo Ministro su proposta del Presidente della Repubblica e che conferisce la fiducia al Governo.
Il Parlamento sloveno è composto dall’Assemblea Nazionale (Državni zbor) o camera bassa, costituita da 90 membri eletti ogni 4 anni, e dal Consiglio di Stato (Državni svet) o camera alta, istituzione di tipo corporativo, composta da 40 membri i quali vengono eletti da una serie di categorie socio-economiche per 5 anni. La Costituzione stabilisce che l’unico organo di rappresentanza generale della nazione slovena è l’Assemblea Nazionale, tanto che spesso si fa riferimento all’Assemblea Nazionale come il Parlamento. L’organo legislativo sloveno, quindi, viene inquadrato nell’ambito di un “bicameralismo incompleto”. È di questo parere la Corte Costituzionale slovena che nella sentenza U-I-295/07-8 del 22 ottobre 2008 ha riconosciuto il Parlamento sloveno come organo “bicamerale incompleto”.
Nel mese di marzo il Presidente della Repubblica Borut Pahor aveva sciolto il Parlamento e indetto le elezioni politiche anticipate, dopo che il Premier Miror Cerar si era dimesso dal proprio incarico qualche settimana prima della scadenza del suo mandato. Vi erano stati contrasti interni alla maggioranza, e la Corte Suprema aveva bloccato un progetto ferroviario, patrocinato dal premier, del valore di 1 miliardo di euro. Così le elezioni si sono svolte una settimana prima rispetto a quella che sarebbe stata la naturale scadenza della legislatura.
I deputati della camera bassa, secondo il dettato costituzionale e la Legge sulle elezioni dell’Assemblea Nazionale, sono eletti con un sistema elettorale proporzionale con una soglia di sbarramento pari al 4%. Il numero dei seggi attribuito ad ogni collegio (c.d. nominalità) è fisso. Infatti, per le elezioni si formano 8 circoscrizioni elettorali, ognuna delle quali viene divisa in 11 distretti elettorali, e in ognuno di questi distretti si vota per un candidato. È rilevante notare, a questo proposito, che vengono formate altresì 2 circoscrizioni speciali nelle aree in cui vivono la comunità italiana e quella ungherese e a loro viene riservato un seggio ciascuna. Pertanto, se si tiene conto anche delle circoscrizioni speciali, allora vi sono collegi con varia nominalità (8 collegi con 11 seggi ciascuno e 2 collegi speciali con 1 seggio ciascuno)
Il recente processo elettorale in Slovenia ha visto la vittoria del leader del Partito democratico sloveno (SDS) Janez Jansa, il quale aveva già ricoperto il ruolo di Primo ministro nei periodi 2004-2008 e 2012-2013. Nel 2013 Jansa si era dimesso dalla guida del governo in seguito ad uno scandalo per corruzione.
Alle elezioni parlamentari di quest’anno si sono presentati 25 partiti, ma ne sono riusciti ad entrare in Parlamento solo 9. L’SDS si è aggiudicato il 25% dei consensi, pari a 25 seggi parlamentari. Da tali risultati si nota, dunque, che le precedenti vicende di Jansa non hanno inciso minimamente sul consenso all’SDS rimasto relativamente in linea con i risultati ottenuti nelle precedenti elezioni parlamentari del 2014 (20,71%) e del 2011 (26,26%), e anzi, è riuscito a diventare il primo partito della Slovenia.
Al secondo posto con il 12,7% dei voti, pari a 13 seggi parlamentari vi è la Lista civica di Marian Sarec (LMS), sindaco di Kamnik, ex comico ed ex giornalista di Rtv Slovenija, il quale si è presentato per la prima volta alle elezioni parlamentari. Sarec si era presentato già alle ultime elezioni presidenziali vinte dall’attuale Presidente Pahor, ottenendo un consenso elettorale inatteso che lo ha spinto a candidarsi anche alle recenti elezioni.
Seguono il Partito socialdemocratico (SD) del Presidente Pahor che ha ottenuto il 9,9 % dei voti, pari a 10 deputati, e il Partito del centro moderno (SMC) del Primo ministro uscente Cerar al quale è andato soltanto il 9,5% dei voti e 10 deputati, molti in meno rispetto ai 36 seggi vinti alle precedenti elezioni del 2014. Hanno superato lo sbarramento del 4% altresì la Sinistra (Levica) ottenendo 9 seggi, Nova Slovenija (NSI) 7 seggi, il Partito dei pensionati (DeSUS) 5 seggi, l’Alleanza di Alenka Bratusek (ZaAB) 5 seggi, e il Partito nazionale sloveno (SNS) di estrema destra 4 seggi. Si aggiungono a questi i 2 seggi aspettanti alle minoranze completando così i 90 seggi disponibili.
Nel corso della campagna elettorale la questione dei migranti è stata molto sentita dall’opinione pubblica e ha assunto un ruolo determinante nella competizione partitica. Anche in Slovenia il radicalizzarsi del dibattito sul tema dell’immigrazione e della difesa dell’identità nazionale, valori tradizionalmente cari alle forze conservatrici e sovraniste, ha comportato la sconfitta dei partiti di centro sinistra.
Subito dopo l’accertamento dei risultati elettorali il Presidente Pahor ha dato l’incarico di formare il governo ad Jansa entro il 19 luglio.
Nel corso delle consultazioni, Jansa è riuscito ad ottenere l’appoggio del Partito conservatore NSI e del SNS, arrivando ad un totale di 36 seggi, non sufficienti tuttavia a raggiungere la maggioranza. Nel frattempo, anche la Lista di Sarec ha tentato di creare una coalizione maggioritaria, ma questa sarebbe stata troppo ampia e dunque non in grado di garantire la stabilità per tutta la legislatura.
Di conseguenza Pahor, il 23 luglio, dopo i risultati delle prime consultazioni, è intervenuto in parlamento per comunicare di non essere riuscito a trovare un candidato Primo ministro in grado di garantire una coalizione stabile. Non è da escludere la probabilità che vi siano elezioni anticipate.
Fonti:
o Legge sulle elezioni all’Assemblea Nazionale slovena, reperibile sul sito ufficiale del sistema di informazione legale della repubblica di Slovenia: http://www.pisrs.si/Pis.web/pregledPredpisa?id=ZAKO185#
o Sito ufficiale della Assemblea Nazionale http://www.dz-rs.si/wps/portal/en/Home
o Sito ufficiale della Commissione nazionale elettorale http://www.dvk-rs.si/index.php/it
o Sito ufficiale della Corte Costituzionale: http://odlocitve.us-rs.si/en
o http://www.sloveniatimes.com/