Kazakistan: elezioni presidenziali anticipate al 26 aprile 2015

di Umberto De Magistris

Il Primo Presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaev, in carica dal dicembre 1991, ha fissato lo scorso 24 febbraio le elezioni presidenziali anticipate al 26 aprile 2015 (quasi un anno prima rispetto alla data prevista) in seguito ad una risoluzione votata poco prima all’unanimità dall’Assemblea dei Popoli del Kazakistan, organo costituzionale rappresentante i numerosi gruppi etnici del Paese, istituito nel 1995 dallo stesso Nazarbaev e da allora presieduto da lui.

Primo ed unico Presidente del Kazakistan da quando ottenne l’indipendenza nel 1991, Nazarbaev ha sempre ottenuto nelle precedenti elezioni più del 90% dei voti e non vi è nel Paese alcuna opposizione politica con cui realmente confrontarsi; fu il promotore della Costituzione del 1995 che accentra nella figura del Presidente della Repubblica numerosissimi poteri: dall’iniziativa legislativa alla supremazia nei confronti dei poteri esecutivo e legislativo passando per l’impossibilità di controlli parlamentari sul suo operato fino alla nomina dei giudici ed alla titolarità esclusiva del potere di revisione costituzionale, essa diventa quella che alcuni hanno addirittura definito una semplice legittimazione di una “dittatura presidenziale”. Un’apposita legge gli ha conferito lo status di “Primo Presidente” stabilendo, tra l’altro, che non vi sia per lui alcun limite di mandati consecutivi.

Nazarbaev ha dichiarato di essersi consultato con i presidenti delle camere, col Primo Ministro e con il presidente del Consiglio Costituzionale e di aver preso questa decisione in quanto sia le elezioni presidenziali che quelle parlamentari erano previste per l’autunno 2016, cosa vietata a livello costituzionale; per ovviare al problema della coincidenza delle elezioni presidenziali e parlamentari vi erano due strade: anticipare le elezioni o tenere un referendum nazionale per l’estensione del mandato presidenziale, tuttavia il Presidente ha dichiarato di aver scelto la prima in quanto più conforme al dettato costituzionale.

Tuttavia sono in molti a pensare che sia una mossa del Presidente per assicurarsi un altro mandato mentre il Paese attraversa un periodo di instabilità e difficoltà economica. Le elezioni anticipate avrebbero quindi un duplice scopo: rinnovare di altri cinque anni il mandato di Nazarbayev mentre si appresta ad iniziare una serie di riforme per contrastare la crisi economica e, secondariamente, distrarre l’attenzione del popolo kazako dai problemi della detta crisi.

Il Paese centroasiatico, la cui economia dipende largamente dal settore energetico, risente del calo del prezzo del petrolio e del rallentamento della crescita della produzione energetica kazaka dovuta anche ai ritardi nello sviluppo del campo petrolifero di Kashagan (cui partecipa anche l’ENI): situato nella parte nord-orientale del Mar Caspio, si stima che questo giacimento abbia riserve comprese tra i nove e i sedici miliardi di barili di petrolio, ma l’ostilità dell’ambiente circostante, con fondali estremamente bassi, ghiacci marini invernali, venti sostenuti e temperature variabili tra i -35 °C a 40 °C, rendono estremamente complesso lo sfruttamento del giacimento; l’entrata in produzione del campo petrolifero è già stata rimandata per anni e non sembra attualmente possibile prima del 2017.

Non è la prima volta che, nella storia del Kazakistan, vengono indette elezioni presidenziali anticipate in vista di periodi di instabilità sociale ed economica: l’8 ottobre 1998 il Parlamento, controllato dai sostenitori di Nazarbaev, annunciò che le successive elezioni presidenziali, originalmente previste per il 2000, si sarebbero tenute dopo tre mesi, permettendo a Nazarbaev di evitare l’incertezza del previsto anno di crisi economica (in seguito alla crisi finanziaria russa dell’agosto 1998 che causò un aumento dell’inflazione in molti Paesi dell’ex URSS) e dando agli oppositori poco tempo per prepararsi. Anche il 3 aprile 2011 si tennero elezioni anticipate in seguito ad un periodo di scioperi ed instabilità (in quell’occasione Nazarbaev pose un veto alla proposta parlamentare di tenere un referendum per estendere il suo mandato fin al 2020), nelle quali il Presidente venne confermato per altri sette anni con oltre il 95% dei voti.

Forte di un nuovo mandato, il Presidente potrà dedicarsi alle riforme previste dalla sua nuova politica economica per far fronte alla crisi mentre la sua leadership ne uscirà nuovamente rafforzata. Leadership che gli ha comunque permesso per anni di governare e tenere unito un Paese che, al momento del crollo dell’URSS, era privo di una precedente tradizione democratica, pervaso da tensioni etniche e religiose (vi sono 131 etnie differenti in Kazakistan, tra cui kazaki, russi, uzbeki, ucraini e uiguri, e vari gruppi religiosi, i cui più diffusi sono l’Islam e il Cristianesimo Ortodosso) e con un’economia allo sbando (tassi di inflazione annuali superiori al 1000%, reddito medio in declino, PIL sprofondato di oltre il 40% in cinque anni), facendogli affrontare una transizione sociale, politica ed economica che lo ha portato alla stabilità interna, ad uno stato di possibile apertura in senso democratico e ad un grande sviluppo dell’economia, raggiunto con strategie di privatizzazione, decentralizzazione fiscale, apertura agli investitori esteri, saggia gestione delle abbondanti risorse naturali e con politiche economiche adeguate e lungimiranti nella diversificazione degli investimenti in vari settori dell’economia, ad esempio nelle energie rinnovabili.

FONTI:

http://en.tengrinews.kz/politics_sub/Presidential-elections-in-Kazakhstan-will-help-prevent-259088/

https://www.stratfor.com/analysis/kazakh-elections-raise-specter-unrest

http://www.eni.com/it_IT/innovazione-tecnologia/progetti/progetto-kashagan/progetto-kashagan.shtml

http://www.offshore-technology.com/projects/kashagan/

G. Guri, “Kazakhstan: Transizione Economica, Progresso Politico ed Armonia Multi-Etnica e Religiosa”, in G. Venneri, “Lo Slancio di Astana”, Alpes, Roma, 2010

Z. Kembayev, “Introduction to the Law of Kazakhstan”, Kluwer Law International BV, 2012

 

 

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