È mancato questa mattina, 9 ottobre 2020, Massimo Campanini. Nonostante le condizioni di salute, che negli ultimi anni erano peggiorate, Massimo era uno scrittore e un divulgatore instancabile, conosciuto e apprezzato anche all’estero. Ancora ieri sera alla Casa della Cultura ha presentato il suo ultimo libro sulla vita di Maometto (Maometto, l’Inviato di Dio, Salerno 2020), che come i precedenti contribuirà a fare conoscere l’islam ai giovani e al grande pubblico, e aggiungerà un tassello alla comprensione che dell’islam hanno gli stessi studiosi. Era un islam, quello di cui scriveva e parlava, scevro da pregiudizi, coraggioso, non di rado dissonante rispetto a quello più di moda.
Di lui si ricordano qui, tra i tanti libri che ha scritto, testi di carattere filosofico e teologico come Introduzione alla filosofia islamica (Laterza 2004), Il Corano e la sua interpretazione (Laterza 2013), The Qur’an: Modern Muslim Interpretations (Routledge 2011), Philosophical Perspectives on Modern Qur’anic Exegesis: Key Paradigms and Concepts (Equinox Publishing 2016), al-Ghazali and the divine (Routledge 2018), e, su temi dottrinali e storici, Pensare nell’Islam (Jaca Book 2019), Islam e politica e Il pensiero islamico contemporaneo, usciti con il Mulino in più ristampe, Storia dell’Egitto contemporaneo, Edizioni Lavoro, 2005, Ideologia e politica nell’Islam, il Mulino, 2008, I Fratelli Musulmani nel mondo contemporaneo (con Mezran, UTET 2010), L’alternativa islamica (Bruno Mondadori 2012), L’Islam, religione dell’Occidente (Mimesis 2016), e Storia dell’Egitto dalla conquista araba ad oggi (Il Mulino 2017). Alcuni di questi libri sono usciti in più ristampe e sono stati tradotti in altre lingue (arabo, inglese, spagnolo). Massimo collaborava anche a diverse riviste accademiche, tra le quali Oriente Moderno, e curava per Jaca Book la collana Nell’Islam. Alla fine di agosto, in anticipo rispetto alla scadenza, ha consegnato alla Rivista italiana di storia internazionale un saggio che come tutti i suoi saggi è appassionato, arguto e “fuori dal coro”.
Meriterebbero di essere ricordate anche le innumerevoli lezioni, tenute da Massimo presso centri di ricerca, università, librerie, circoli, e anche presso la nostra facoltà di Scienze politiche, economiche e sociali. Anche per questo Massimo era un punto di riferimento per gli studiosi di Islam: sempre disponibile a rispondere a quesiti e dubbi, a intervenire a lezione e a partecipare a dibattiti, era una persona generosa, che dedicava agli altri il suo tempo, senza mai tirarsi indietro.
Elisa Giunchi con il direttivo e la redazione di NAD