COVID-19 IN BRASIL: BOLSONARO DENIES THE RISK OF A PANDEMIC FLU. CONFLICTS BETWEEN GOVERNMENT AND COURTS ARE ONGOING FOR A NORMATIVE PLAN IN ORDER TO CONTAIN THE EPIDEMIA

L’EMERGENZA COVID-19 IN BRASILE: BOLSONARO NEGA IL RISCHIO DI PANDEMIA. SI APRONO SCENARI DI CONFLITTO TRA ESECUTIVO E GIUDICI PER UN PROGRAMMA DI PROVVEDIMENTI IN GRADO DI CONTENERE LA DIFFUSIONE DEL VIRUS.

di Laura Alessandra Nocera*

Nel clima internazionale di contenimento dellepidemia da Covid-19, in ottemperanza alle prescrizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Presidente della Repubblica Federale brasiliana, Jair Bolsonaro, si è distinto per un atteggiamento in parziale contro-tendenza e, soprattutto, in contrasto con le disposizioni contenitive messe in atto da tutti gli altri paesi.

Bolsonaro si è mostrato da subito critico nei confronti di un rischio pandemico in Brasile, assumendo una posizione negazionista. Nel suo primo discorso a reti unificate in merito allemergenza Coronavirus del 4 marzo 2020, ha anzi attaccato listerismo collettivo e generalizzato per una malattia, da lui stesso definita una gripezinha, non più letale di una normale influenza e che tende ad attaccarre unicamente sistemi immunitari già compromessi (come quelli delle persone anziane o immunodepresse o già sofferenti di ulteriori patologie). Ha citato ad esempio il caso italiano, che fino a marzo contava il maggior numero di contagi e di decessi, come tipico di una società con troppi anziani e, pertanto, più vulnerabile ad essere colpita da unepidemia influenzale.

Contrariamente alle dichiarazioni presidenziali, i singoli governi locali e i governi degli Stati federati hanno messo in atto da subito misure di contenimento e prevenzione dellepidemia, quali il distanziamento sociale, la chiusura di alcune attività, lingresso limitato nei locali (si veda quanto scritto in proposito in Covid-19: Latin America in alert to face the sanitary emergence pubblicato in Osservatorio NAD, 20.03.2020). In linea con gli Stati federati e con le iniziative locali, anche il governo nazionale ha adottato successivamente alcune misure per il contenimento: tra esse, lOrdem de Seguraçao n.366/2020 del Ministero della Salute e la successiva Lei de Quarantina (13.979 de 6.02.2020), approvata da entrambe le Camere, con le quali, sulla base del principio di precauzione (in dubio pro salute), è stato disposto lo stato generale di isolamento per tutti gli abitanti del Brasile e losservanza di uno stretto periodo di quarantena per tutti coloro che provengono da un paese estero (a pena del pagamento di una sanzione pari a 300 reais in caso di violazione).

Pertanto, è emersa una rottura all’interno del governo in contrarietà con la politica di negazionismo di Bolsonaro anche allinterno stesso del governo. In un discorso televisivo alla nazione del 31 marzo, Bolsonaro, tuttavia, ha dichiarato di non condividere tutte le misure contenitive approvate e ha lanciato unaperta provocazione, affermando che forse i brasiliani non sarebbero morti di Coronavirus, ma certamente sarebbero morti di fame e di povertà. A queste dichiarazioni pubbliche, hanno fatto da corollario video diffusi su YouTube che ritraevano il Presidente Bolsonaro stringere mani e abbracciare persone, senza alcun timore del contatto ravvicinato, e post provocatori lanciati dai profili stessi di Bolsonaro che evidenziavano la sua buona salute, il suo fisico da atleta capace di resistere a qualsiasi malattia e levidente inesistenza di un pericolo per la sanità pubblica (tweet che sono spesso rimossi, qualche ora dopo essere stati postati, dallo stesso staff presidenziale).

Una parte degli imprenditori brasiliani si è sentita sostenuta dal machismo presidenziale e ha lanciato una campagna per incoraggiare i brasiliani a riprendere le attività lavorative e commerciali e a tornare alla vita sociale. Con lo slogan «O Brasil não pode parar», sono stati diffusi ancora una volta diversi video sui social, sono state divulgate notizie rassicuranti sulla limitata contagiosità della malattia e sono stati organizzati veri e propri flashmob contro la campagna dello #stayathome.

Il 28 marzo 2020, la Corte Federale di Rio de Janeiro si è pronunciata con Despacho/Decisão N° 510002647769.V15 su ricorso del Pubblico Ministero (Açao Civil Pública: N°. 5019484-43.2020.4.02.5101/RJ) avverso la Medida Provisória 926/2020 dell’esecutivo brasiliano che prevedeva la regolamentazione delle misure restrittive della circolazione disposte dai governi federali e locali per il contenimento dell’epidemia e il sostegno di una propaganda a favore della ripartenza economica brasiliana, contrariamente allo stato di quarantena.

Il giudice federale, in particolare, ha sospeso la campagna e ha dato 24 ore di tempo al governo per precisare le attività che non possono, in ogni caso, essere interrotte ed eventualmente i motivi della presa di distanza dell’esecutivo brasiliano dai criteri scientifici adottati da tutti i paesi per il contenimento della pandemia. In assenza di validi motivi, la campagna di ripresa delle attività economiche sarebbe pericolosa in quanto incoraggerebbe le persone a tornare ad una vita normale, senza osservare regole di condotta basate su presupposti condivisi dalla comunità scientifica e legittimamente adottati sulla base del diritto alla salute, tutelato dallart.196 della Costituzione brasiliana del 1988. Successivamente la Corte, avendo verificato che tali valide giustificazioni non erano state addotte, ha condannanto i rappresentanti legali dei social network e delle piattaforme digitali su cui era stata diffusa la campagna di ripartenza economica a rimuovere i relativi contenuti, pena il pagamento una multa di 100,000 reais. Secondo il giudice federale, la divulgazione di siffatto materiale senza un presupposto scientifico equivarrebbe alla diffusione di vere e proprie fake news, che possono influire negativamente sulla reale comprensione del pericolo sanitario da parte dei cittadini brasiliani e sul loro comportamento virtuoso per prevenire qualsiasi contagio.

Con l’eccezione del Presidente Bolsonaro, il resto del governo – e, in particolare, il Ministero della Salute – ha negato lesistenza di una campagna simile e ne ha ufficialmente preso le distanze.

Tuttavia, il comportamento di Bolsonaro non è cambiato di molto e, anche se ha attenuato i toni più aspri dellinizio della polemica (soprattutto, dopo alcune manifestazioni popolari contrarie), il Presidente perdura nel suo intento di voler sfidare il virus a qualsiasi costo, persino con uscite pubbliche e con il mancato rispetto del distanziamento sociale. Visto che il seguito popolare di Bolsonaro continua ad essere alto, i suoi comportamenti potrebbero incoraggiare a non rispettare le norme disolamento e ad incrementare ipotesi negazioniste o complottiste. Per evitare tale rischio, il Consiglio Nazionale Forense ha presentato il 31 marzo 2020 un ricorso al Supremo Tribunale Federale brasiliano, che dovrà pronunciarsi in merito.

Nonostante l’ostruzionismo del Presidente, però, il Ministro della Salute Mandetta ha continuato ad adottare provvedimenti di prevenzione generale. La frattura tra Ministro della Salute e Presidente ha raggiunto l’apice il 16 aprile, quando, al termine di un vertice di governo al Planalto, Mandetta ha rassegnato le dimissioni per insanabile contrasto col Presidente. Il nuovo Ministro della Salute, Nelson Teich, oncologo e consulente dell’Hospital Israelita Albert Einstein, nonché artefice del piano sanitario nazionale, ha proposto un isolamento “verticale”, limitato ai soli anziani e ai soggetti a rischio, superando il precedente Ordem ministeriale e la Lei de Quarantina sullo stato di isolamento generale.

La situazione nel paese rimane, però, confusa. Alcuni governatori degli Stati federati hanno emanato ordinanze emergenziali per imporre uno stato di quarantena con la previsione di sanzioni (così, per esempio, il governatore di São Paulo, João Doria, ha esteso la quarantena fino al 22 aprile, con possibilità di rinnovo). Tuttavia, facendo leva sul fatto che non esiste più uno stato di quarantena a livello federale, alcuni prefetti hanno consentito la riapertura di esercizi commerciali e ristoranti. Nel conflitto tra centro e territorio, è intervenuto il 17 aprile il Presidente del Supremo Tribunale Federale, Dias Toffoli, che ha difeso l’autonomia dei singoli Stati e ha ricordato come la Costituzione del 1988 attribuisca la materia sanitaria e, in particolare, il dovere di affrontare le situazioni di emergenza alla competenza degli Stati membri.

Il problema diventa particolarmente gravoso se si considerano le condizioni sanitarie e di estrema povertà in cui vive una parte della popolazione brasiliana soprattutto nelle favelas. I numeri del contagio continuano ad aumentare, raggiungendo il primato latino-americano (1/3 dei casi di Covid-19 in America latina è stato registrato sul territorio brasiliano).

Fonti bibliografiche:

  • J.V. Cardoso, The collision between Bolsonaro and the sovereignty of science: The Courts step in, in Int’l J. Const. L. Blog, 9 Aprile 2020

  • S. Jasanoff, Can Science Make Sense of Life?, Polity Press, London 2019

  • S. Jasanoff, Reframing Rights: Bioconstitutionalism in the genetic age, The MIT Press, Cambridge 2011

  • P. Magri, Brasile, Bolsonaro contro (quasi) tutti, Speciale Coronavirus n.33, in Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, 14.04.2020

  • M.C. Monteiro – M. De Sousa – F. Pereira da Silva, Bolsonaro, Fundaçao Getulio Vargas (FGV), www.fgv.br

  • L.A. Nocera, Covid-19: Latin America in alert to face the sanitary emergence, in Osservatorio NAD, 20.03.2020, e anche in DPCE online, 26.03.2020

  • L.A. Nocera, The Bolsonaro Presidency Between Populist Electoral Propaganda and Authoritarian Degeneration, in Poliarchie, Vol.2, n.2/2019

  • M.G. Pegoraro, La libertà d’insegnamento in Brasile e l’elezione del Presidente Bolsonaro, Mimesis, Milano 2019

  • A. Trento, Il Brasile nell’ultimo ventennio, in V. Ganattasio e R. Nocera (a cura di), Democrazie inquiete. Viaggio nelle trasformazioni dell’America latina, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Milano 2017

  • L. Zanatta (a cura di), Il populismo: una moda o un concetto?, il Mulino, Bologna 2004

Fonti sitografiche:

Infine, si rinvia alla consultazione degli ultimi numeri di Folha de Saõ Paulo.

*Post-Doc Fellow in Storia e Istituzioni delle Americhe, Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico-Politici, Università degli Studi di Milano.

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