di Lorenzo Brancaccia
Lo scorso 11 aprile 2018 si sono tenute nella Repubblica dell’Azerbaijan le elezioni anticipate per la carica di Presidente della Repubblica. L’Azerbaijan, divenuto indipendente dall’URSS nel 1991, ha adottato una nuova Costituzione il 12 novembre 1995. Lo Stato caucasico è una Repubblica presidenziale, il Presidente della Repubblica detiene il potere esecutivo (articolo 7 Cost.) ed è eletto direttamente dal popolo. Nel 2016 l’attuale Presidente aveva indetto un referendum per l’approvazione di un’ampia revisione costituzionale che prevedeva tra le altre cose l’allungamento del mandato presidenziale da cinque a sette anni e la possibilità per il Presidente di indire elezioni presidenziali anticipate (articolo 101 Cost.), la proposta fu approvata con il 95 % dei consensi. Le elezioni del 2018 si sarebbero dovute svolgere il prossimo ottobre, ma il Presidente Ilham Aliyev ha optato per l’indizione di elezioni anticipate, cinque giorni prima dell’inizio della campagna elettorale per le elezioni di ottobre, l’11 di aprile. Per questa ragione il principale partito di opposizione, il Consiglio Nazionale delle Forze Democratiche (CNFD), ha deciso, in segno di protesta, che non avrebbe partecipato alla tornata elettorale.
Il voto ed il sistema elettorale
Il sistema elettorale è regolato dall’“Election code” approvato nel 2003 e dai successivi emendamenti, che disciplina sia le elezioni che i referendum. Le elezioni presidenziali sono a doppio turno, se nessun candidato riceve la maggioranza assoluta nel primo turno si tiene il ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti (articolo 101 Cost.). Alle elezioni dell’11 aprile 2018 si sono recati alle urne 3.958.852 cittadini su 5.332.817 possibili votanti in 125 circoscrizioni, i voti validi sono stati 3.946.439 mentre i voti nulli sono stati 12.413.
I candidati alla presidenza
Nurullayev Razi Gulumali
Rami Nurullayev si è presentato come indipendente, ottenendo 29.229 voti, corrispondenti allo 0,79%. Nurullayev è il presidente del Partito del Fronte Popolare dell’Azerbaijan (APFP) dal 2015, è inoltre un noto analista politico azero.
Guliyev Faraj Ibrahim
Faraj Guliyev è stato sostenuto dal Movimento della Rinascita Nazionale, creato nel 2003 dallo stesso Guliyev. Il candidato ha ottenuto 45.967 voti, corrispondenti allo 1,17 %.
Alizadeh Araz Mammad Mubariz
Araz Alizadeh, già membro del Parlamento, si è presentato col sostegno del partito Social Democratico ottenendo 1.38 % con 54.533 voti.
Hajiyev Hafiz Alamdar
Hafiz Hajiyed ha ottenuto 59.924 voti, corrispondenti all’ 1.52%. Hajiyed era sostenuto dal partito di centro-sinistra dell’Uguaglianza Moderna, noto anche come Musavat Party.
Hasanguliyev Gudrat Muzaffar
Sostenuto dal partito conservatore “Fronte Popolare di tutto l’Azerbaijan”, Gundrat Hasanguliyev ha ottenuto 119.311 voti corrispondenti al 3% del totale.
Mammadov Sardar Jalal
Presidente del Partito Democratico dell’Azerbaigian, di ispirazione conservatrice, Mammadov si è presentato col sostegno del suo partito raggiungendo il 3% relativo a 119.956 voti.
Oruj Zahid Maharram
Il deputato Zahid Oruj si è presentato come indipendente alle elezioni presidenziali, ottenendo 122.956 voti corrispondenti allo 3.1%.
Aliyev Ilham Heydar
Presidente uscente, è in carica dal 31 ottobre 2003. Figlio di Heydar Aliyed, anch’egli Presidente della Repubblica dell’Azerbaijan dal 1993 fino al 2003 quando è stato sostituito dal figlio. Ilham è presidente del Nuovo Partito dell’Azerbaijan (YAP), partito di maggioranza in parlamento, che lo ha sostenuto in questa elezione. Il Presidente uscente è stato riconfermato per il suo quarto mandato con l’86% delle preferenze corrispondenti a 3.394.898 voti.
Critiche alla democraticità dell’elezione
In seguito alla riforma costituzionale del 2016 che ha sostituito 29 articoli della Costituzione, la Commissione di Venezia ha espresso preoccupazioni sia per le modifiche che hanno aumentato la durata del mandato presidenziale, che è passato da cinque a sette anni ed eliminato il limite di due mandati, sia per le modifiche che hanno comportato un aumento di poteri del Presidente della Repubblica a scapito del Parlamento. Per quanto riguarda invece le elezioni presidenziali dell’11 Aprile l’OSCE ha evidenziato un’assenza di pluralismo, sia nei media nazionali che per l’impossibilità di partecipazione all’elezione per alcuni partiti. Gli osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa hanno rilevato irregolarità nel 12% dei seggi elettorali osservati. Secondo gli osservatori il giorno delle elezioni vi sarebbe stata una diffusa violazione delle procedure e una mancanza di trasparenza. L’assenza di reale pluralismo politico, il ricorso ad arresti o fermi di attivisti dei partiti di opposizione durante le manifestazioni di protesta contro il partito di governo, l’assenza di fatto di campagna elettorale, il fatto che il Presidente in carica non sia stato direttamente contestato dagli altri candidati, la mancata partecipazione del principale partito di opposizione e quindi l’assenza di una vera competizione e le numerose irregolarità ci portano a considerare questa elezione non pienamente democratica.
Fonti
www.msk.gov.az/uploads/Secki-2018/CEC_protocol-2018.pdf
https://static2.president.az/media/W1siZiIsIjIwMTgvMDMvMDkvNHQzMWNrcGppYV9Lb25zdGl0dXNpeWFfRU5HLnBkZiJdXQ?sha=c440b7c5f80d645b
www.osce.org/odihr/elections/azerbaijan/377617
www.venice.coe.int/webforms/documents/default.aspx?pdffile=CDL-PI(2016)010-e