Prosegue l’integrazione euroasiatica
di Angela Di Gregorio
Il I settembre 2014 il Presidente Putin sulla base dell’art. 84, punto “d” della Costituzione ed in conformità con la legge federale “Sui trattati internazionali della Federazione di Russia” ha sottoposto alla Duma di Stato il progetto di legge federale “Sulla ratifica del trattato sull’Unione economica euroasiatica”, che era stato firmato ad Astana il 29 maggio 2014.
Come si legge nella nota esplicativa che accompagna il progetto di legge, il trattato è stato firmato dai Presidenti di Russia, Bielorussia e Kazachstan il 29 maggio scorso. Si tratta di un documento di base che stabilisce l’accordo dei tre paesi nel dar vita all’Unione economica euroasiatica (il termine russo è “Sojuz” lo stesso usato per indicare l’Unione sovietica) al fine di rimuovere le barriere alla libera circolazione di merci, servizi, capitali e forza lavoro, per condurre una politica coordinata, concordata o unitaria nei settori cruciali dell’economia. Il trattato esprime la transizione allo stadio successivo di integrazione dopo l’Unione doganale e lo Spazio economico unitario.
Durante la preparazione del trattato è stata operata una codificazione della base di diritto pattizio dell’Unione doganale e dello Spazio economico unitario al fine di ottimizzare le norme vigenti, di eliminare le norme di rinvio, di escludere le contraddizioni, di colmare le lacune, ed anche di operare una conformazione con le regole e le norme dell’Organizzazione mondiale del commercio. Oltre a ciò, si è fatto uso della base di diritto costituzionale della Comunità (soobščestvo) economica euroasiatica nella parte non in contrasto con i trattati adottati nell’ambito dell’Unione doganale e dello Spazio economico unitario.
Oltre all’implementazione delle norme dell’Unione doganale e dello Spazio economico unitario nel sistema giuridico dell’Unione il trattato ha previsto il loro perfezionamento tramite la diminuzione delle barriere per la circolazione di merci, servizi, capitali e forza lavoro, ed anche eccezioni rispetto alle regole vigenti.
Il trattato contiene regole diverse da quelle applicate nella legislazione della Federazione di Russia, prevede il trasferimento dell’esercizio di parte delle competenze della FdR ad un livello sovranazionale, e stabilisce anche l’obbligatorietà giuridica delle decisioni degli organi dell’Unione per la FdR. Il trattato deve essere ratificato ai sensi dell’art. 15 della legge federale “Sui trattati internazionali della FdR”.
Sempre il I settembre scorso il Presidente Putin ha firmato un’ordinanza relativa alla sottoscrizione del trattato sulla partecipazione dell’Armenia al trattato sull’Unione economica euroasiatica: «Si accoglie la proposta del Governo della FdR di sottoscrivere il trattato sulla partecipazione della Repubblica di Armenia al trattato sull’Unione economica euroasiatica del 29 maggio 2014. Si consente al ministero dello sviluppo economico della Russia nel corso delle trattative sulla firma di tale trattato di presentare al suo progetto, approvato dal Governo della FdR, modifiche che non abbiano carattere di principio. Si ritiene opportuno firmare il trattato previsto dalla presente ordinanza alla riunione del Consiglio economico euroasiatico superiore a livello di capi di Stato».
http://www.kremlin.ru/acts/46532