Il sindaco può essere eletto direttamente, ma l’ente municipale può decidere se attribuire all’eletto poteri reali o farlo rimanere presidente dell’organo rappresentativo mettendo a capo della municipalità il city-manager.
Un progetto di legge di tale tenore è stato presentato alla Duma dal Ministero delle Regioni. Vi si propone di introdurre in tutte le municipalità (in russo “formazioni municipali”) l’elezione diretta dei sindaci, ad eccezione dei villaggi con meno 100 abitanti in cui il capo sarà eletto dall’assemblea dei deputati del consiglio rurale.
In base alla legge sull’autogoverno locale del 2003, attualmente in vigore, esistono tre varianti di formazione degli organi dell’autogoverno locale:
1) vengono eletti direttamente sia il sindaco che il consiglio municipale, il sindaco diventa presidente del consiglio municipale mentre l’amministrazione locale viene diretta da un city-manager assunto per contratto. Questa è l’innovazione introdotta nel 2003
2) elezioni dirette sia del consiglio municipale che del sindaco il quale diventa capo dell’amministrazione municipale
3) elezione diretta del consiglio municipale: il presidente del consiglio municipale diventa però anche capo dell’amministrazione municipale ma dell’economia si occupa sempre un city-manager.
Nel nuovo progetto del Ministero delle regioni quest’ultima variante dovrebbe scomparire. Dovrebbero rimanere le prime due varianti e spetterebbe alle stesse formazioni municipali decidere se i sindaci eletti godranno di poteri reali nelle questioni dell’economia locale o rivestiranno solo funzioni rappresentative.
L’istituzione dei city manager nominati, introdotta nel 2003, allo scopo di sostituire i sindaci eletti, ha dimostrato un funzionamento poco efficiente e dunque ha generato molte critiche. In alcune città gli stessi consigli locali hanno deciso di propria iniziativa di tornare all’elezione diretta del sindaco.
Nel nuovo progetto di legge si propone anche di consentire alle municipalità di reintrodurre l’elezione diretta oltre che del sindaco anche del vice sindaco, ed anche del presidente e del vice presidente dell’organo di controllo contabile della formazione municipale.
Il progetto dunque lascia alla decisione discrezionale delle municipalità diverse questioni di rilievo. I loro statuti possono stabilire se il sindaco, dopo essere stato eletto, debba dirigere l’amministrazione o l’organo rappresentativo della formazione municipale. In quest’ultimo caso i city-manager continueranno a svolgere le loro funzioni di gestione dell’economia. Insomma il progetto dovrebbe assicurare alle municipalità di conservare un’ampia autonomia.
Secondo alcuni commentatori il problema principale dell’autogoverno locale non sarebbe quello di decidere tra elezione diretta o indiretta del sindaco ma la presenza nelle commissioni di concorso incaricate di nominare il city manager di un rappresentante delle amministrazioni regionali, cosa che contravviene al principio di separazione dell’autogoverno locale dagli organi del potere statale.
Per approfondire, in lingua russa: www.gazeta.ru/politics/