di Elena Nieddu
Il 9 giugno è entrata in vigore la Legge Federale N° 65-LF dell’8 giugno 2012 “Sull’introduzione di modifiche al Codice della Federazione Russa di materia di violazioni amministrative” e alla Legge Federale N° 54-LF del 19 giugno 2004 “Sulle assemblee, meeting, manifestazioni, cortei e picchettaggi”.
Tali modifiche riguardano, in particolare, l’aumento della sanzione applicabile ai partecipanti e agli organizzatori di manifestazioni di massa non autorizzate e la responsabilità delle azioni dei partecipanti.
I trasgressori saranno puniti con una sanzione amministrativa fissata a un minimo di 20mila (circa 500 euro) ad un massimo di un milione di rubli (circa 25mila euro), sostituibile, in alcuni casi, da un ammontare predefinito di ore di servizio civile (dalle 20 alle 200 ore).
Le sanzioni variano in relazione al soggetto organizzatore e ideatore delle assemblee, dei meeting, delle manifestazioni, dei cortei e dei picchettaggi (semplici cittadini, di funzionari e impiegati pubblici o di persone giuridiche).
In precedenza, invece, l’ammontare era fissato a un minimo di 5mila rubli ad un massimo di 300mila rubli.
Di fondamentale importanza sono, inoltre, le modifiche apportate alla questione della responsabilità degli organizzatori. A questi ultimi viene addossata non solo la responsabilità derivante dal comportamento dei manifestanti (in particolare di chi viene colto in stato di ubriachezza, di chi mette in pericolo la vita di altre persone o di chi compie atti contrari alla legge in generale), ma anche quella relativa al numero stesso dei manifestanti. Infatti, se dovesse risultare un numero di partecipanti superiore a quello dichiarato al momento della richiesta dell’autorizzazione a manifestare, la sanzione sarà applicata all’organizzatore dell’assemblea, del meeting, della manifestazione, del corteo o del picchettaggio.
Tali modifiche hanno suscitato numerosissimi dubbi di costituzionalità provenienti, in particolare, dall’opposizione la quale sostiene, appunto, che gli articoli modificati siano lesivi dei diritti e delle libertà costituzionali.
Tra l’altro, la questione di costituzionalità di alcuni articoli del “Codice della Federazione Russa in materia di violazioni amministrative” e alla Legge Federale N° 54-LF del 19 giugno 2004 “Sulle assemblee, meeting, manifestazioni, cortei e picchettaggi” era stata sollevata innanzi alla Corte costituzionale in relazione ad una sanzione applicata all’organizzatore di una manifestazione, avvenuta nel 2010 presso la città di Tula (Russia), S. A. Katkov, accusato di non aver rispettato la normativa relativa all’organizzazione di assemblee, meeting, manifestazioni, cortei e picchettaggi. Come conseguenza, gli era stata attribuita una sanzione pari a 1000 rubli (25 euro) giustificata dal fatto che la quota dei partecipanti alla manifestazione fissata a 150 persone, in realtà ammontava a 300. Proprio a causa dell’eccedenza di 150 persone, l’organizzatore è stato considerato responsabile e quindi passibile a sanzione.
Successivamente alla decisione adottata dal tribunale di Tula, S. A. Katkov sollevò, quindi, la questione di costituzionalità degli articoli relativi alla responsabilità degli organizzatori contenuti nel Codice e della Legge federale summenzionata, argomentando la richiesta sulla base degli articoli della Costituzione della Federazione Russa che garantiscono l’osservanza e la protezione dei diritti e delle libertà dell’uomo e del cittadino.
La Corte si è espressa a favore della costituzionalità degli articoli contestati.
La sottoscrizione e l’entrata in vigore della legge in questione avvenuta, secondo l’opposizione, in tempi troppo stretti, è stata interpretata come la volontà di bloccare quello che si prospettava come il “meeting dell’anno”, ossia la “Marcia dei mille” organizzata, non a caso, per il 12 giugno, giorno in cui avvengono i festeggiamenti de “Il giorno della Russia”, o, se così si può definire, il giorno dell’indipendenza.
Elena Nieddu
Fonti: http://www.rg.ru/2012/06/09/mitingi-dok.html
http://www.ksrf.ru/Decision/Pages/default.aspx