BOLIVIA: IL NUOVO GOVERNO DI LUIS ARCE SI PROPONE L’OBIETTIVO DI RESTAURARE ECONOMIA E POLITICHE SOCIALI
di Laura Alessandra Nocera*
Luis Arce è diventato il nuovo Presidente della Republica Plurinacional de Bolivia e, con una cerimonia ufficiale, l’8 novembre 2020 il suo governo si è insediato a La Paz.
Nel presentare la nuova squadra, Arce ha chiarito immediatamente la posizione del nuovo esecutivo, che si propone di perseguire obiettivi di natura sociale ed economica in continuità con quelli del precedente governo di Morales, dal quale però ha precisato volersi distinguere specificando che sarà «una nueva etapa en la […] historia […] con un gobierno que sea para todas y para todos sin discriminación de ninguna naturaleza». Non sarà, dunque, il governo di Morales, bensì «un ejecutivo diferente, que reconozca las falencias del pasado y con personalidad propia».
Pur non mettendo in discussione i 14 anni di presidenza Morales, che ha definito «líder indiscutible e histórico del proceso de cambio», Arce ha ribadito che:
«Si Evo Morales quiere ayudarnos, será muy bienvenido. Pero no significa que Morales estará en el gobierno. Será mi gobierno. Si quiere volver a Bolivia y ayudarnos, no hay ningún problema. Él puede […] contribuir en las relaciones (del Gobierno) con las organizaciones sociales. Y también va a estar bastante ocupado tratando de resolver los juicios que tiene. No vemos que lo que pueda hacer o decir el compañero Evo vaya a afectarnos. Lo que hagamos y no hagamos, los errores que cometamos nosotros, eso es lo que nos puede afectar. La pelota está en nuestra cancha».
A voler sottolineare l’indipendenza del nuovo governo guidato da Arce, il padre fondatore del MAS, pur tornato in patria dopo il suo esilio post elettorale, è stato infatti escluso dagli inviti ufficiali alla cerimonia di insediamento.
Arce ha messo come obiettivo primario la riconciliazione del popolo boliviano («será un gobierno de la reconciliación»), dopo le tensioni generate dall’esito delle elezioni del 2019, che hanno contribuito all’instaurazione di un governo “illegittimo” e alla demonizzazione del MAS. Per questo motivo, il neo-eletto Presidente ha ribadito l’importanza della democrazia e del pluralismo politico, della partecipazione a libere elezioni e della tutela dei diritti civili e politici.
I 16 membri del governo di Arce (13 uomini e 3 donne) si presentano già in netta dissonanza con Morales: il governo tendenzialmente indigeno e campesino di Morales, vicino al sindacato dei cocaleros, è ora sostituito da un governo più “tecnico”, cioè composto da professionisti, spesso prestati alla politica, ma con preparazione e conoscenze adeguate per affrontare le problematiche dello Stato boliviano. Accanto ad un vecchio rappresentante del MAS come Edmundo Novillo, ex governatore di Cochabamba ed ora ministro della difesa, Arce ha chiamato un tecnico, Marcelo Montenegro, come ministro dell’economia; due avvocati divenuti celebri per la difesa dei diritti umani, ovvero Rogelio Mayta come ministro degli esteri e Iván Lima come ministro della giustizia; l’ex dirigente e sindacalista campesino Juan Santos come ministro all’ambiente e, per la prima volta, una donna, Marianela Prada, già ministro dell’economia con Morales, nel ruolo chiave di ministro alla presidenza. Inoltre, Arce ha promesso di ripristinare il ministero della cultura e di creare un nuovo rivoluzionario ministero «por la mujer y despatriacalización».
Lista dei Ministri del Gabinete Arce:
- Marianela Prada, ministra de la Presidencia.
- Carlos del Castillo, ministro de Gobierno
- Edmundo Novillo, ministro de Defensa.
- Rogelio Mayta, ministro de Relaciones Exteriores
- Felima Mendoza, ministra de Planificación del Desarrollo.
- Marcelo Montenegro, ministro de Economía.
- Frankin Molina, ministro de Hidrocarburos.
- Néstor Huanca, ministro de Desarrollo Productivo.
- Edgar Montaño, ministro de Obras Públicas.
- Ramiro Villavicencio, ministro de Minería.
- Iván Lima, ministro de Justicia.
- Verónica Navia, ministra de Trabajo.
- Edgar Pozo, ministro de Salud.
- Juan Santos, ministro de Medioambiente y Aguas
- Adrián Quelca, ministro de Educación, Deportes y Culturas
- Wilson Cáceres, ministro de Desarrollo Rural y Tierras.
Per Arce, il suo esecutivo «será un gobierno austero» e avrà due priorità in assoluto: anzitutto, la riattivazione della economia, in profonda recessione – la peggiore degli ultimi quarant’anni nel paese – già a causa della crisi post elettorale del 2019 e oggetto della recente privatizzazione avviata dalla presidenza Añez, dopo le nazionalizzazioni del periodo Morales; in secondo luogo, la risoluzione della crisi sanitaria, messa in luce da una cattiva gestione dell’epidemia da COVID-19, che ha fatto emergere la scarsità di mezzi e l’assenza di terapie intensive nel sistema sanitario boliviano. Il governo Arce ha pianificato un programma di ripristino dell’economia e dei consumi in modo da colmare, al tempo stesso, anche le disparità esistenti nella società, con l’obiettivo di «volver al lado social».
In attesa di vedere l’approvazione di un piano economico a lungo termine, che probabilmente partirà dall’approvazione di un’imposta sui grandi patrimoni in discussione in questi giorni al Congresso (Ley del Impuesto a las Grandes Fortunas), la prima manovra di Arce per combattere la povertà diffusa nel paese è stata la distribuzione di un buono (Bono contra el hambre) di circa 144 dollari come sostegno economico alle famiglie in difficoltà e come rilancio dei consumi interni, che hanno subito una forte contrazione a causa della pandemia. La priorità, infatti, rimane quella di ottenere «el bienestar de la gente más humilde, permitirle lograr más ingresos y mejorar su calidad de vida», anche nella situazione attuale particolarmente difficile.
Fonti:
– F. Molina, Entrevista a Luis Arce, in El Pais, 22.10.2020.
– Cerimonia ufficiale dell’insediamento del Presidente della Republica Plunacional de Bolivia Luis Arce dell’8 novembre 2020: https://www.youtube.com/watch?v=6rZ8URi84kw.
Per altri riferimenti, si rinvia ai siti: www.animalpolitico.com; www.bbc.com; www.cnn.com; www.dw.com; www.elpais.com; www.pagina12.ar; www.reuters.com.
* Post-Doc in Storia e Istituzioni delle Americhe presso il Dipartimento di Studi Internazionali, Giuridici e Storico-Politici, Università degli Studi di Milano.