Le elezioni in Moldavia del 24 febbraio 2019.
di Fabio Salsa
Il 24 febbraio 2019 si sono tenute le elezioni per il rinnovo del Parlamento della Moldavia (Parlamentul Republicii Moldova) che rimarrà in carica per un mandato di quattro anni come previsto dall’articolo 63 della Costituzione. Per la prima volta i cittadini moldavi sono stati chiamati a votare con la nuova legge elettorale voluta fortemente da Vladimir Plahotniuc, leader del Partito Democratico.
Il nuovo codice (come modificato dalla legge organica Nr. 154 del 20.07.2017) sostituisce il proporzionale “puro” introducendo un sistema elettorale misto in cui 50 deputati sono eletti con il metodo proporzionale in una circoscrizione nazionale e gli altri 51 col sistema maggioritario secco in circoscrizioni territoriali uninominali, tra cui due per gli abitanti della Transnistria e tre per l’estero. La legge prevede anche delle nuove soglie di sbarramento ossia il 6 % per i singoli partiti e l’8 % per i blocchi elettorali.
Si sono recati alle urne circa un milione e quattrocentocinquantatremila cittadini, con un’affluenza pari al 49,22 % (53,18 % per le donne e 46,82 % per gli uomini), la più bassa da quando la Moldavia ha ottenuto l’indipendenza nel 1991.
La Commissione Elettorale Centrale ha dichiarato che le elezioni si sono svolte senza gravi violazioni, tuttavia sia le forze “filorusse” che quelle “filoeuropee” si sono accusate a vicenda di frode per l’organizzazione di autobus diretti in Transnistria e per aver dato agli elettori indicazioni di voto. L’agenzia di stampa dell’Assemblea interparlamentare della CSI (Comunità degli Stati Indipendenti) ha affermato che le votazioni si sono svolte nel rispetto del codice elettorale della Moldavia osservando solo delle piccole irregolarità e carenze tecniche nel processo di voto che comunque non hanno influito in modo significativo sui risultati delle elezioni. Anche l’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) ha dichiarato che le elezioni parlamentari sono state trasparenti nonostante le problematiche legate al nuovo sistema elettorale.
I risultati rispecchiano i sondaggi: nella circoscrizione nazionale il Partito Socialista (PSRM) di Zinaida Greceanii è la prima forza politica ottenendo il 31,15%, seguito dal blocco elettorale ACUM di Maia Sandu con il 26,84%. La terza forza politica, invece, è il Partito Democratico (PDM) di Vladimir Plahotniuc che ha superato il 23%, seguita dal Partito Politico Sor che ha ottenuto l’8,32%. Per quanto riguarda gli altri partiti in campo, il consenso elettorale è stato inferiore alla soglia del 6% e pertanto non prenderanno parte alla suddivisione dei seggi parlamentari: il partito comunista (PCRM) di Vladimir Voronin si è fermato al 3,75%, il partito Nostru al 2,95% e infine pesante sconfitta del Partito Nazional Liberale che ha ottenuto soltanto l’1,25%. Le altre forze politiche si sono posizionate tutte sotto la soglia dell’1%.
Sulla base di queste percentuali, nella parte proporzionale, il PSRM ha ottenuto 17 seggi, il PDM 13, il blocco ACUM 15 ed infine il Partito Politico Sor 5. Nelle circoscrizioni uninominali, invece, PSRM e PDM hanno ottenuto lo stesso numero di seggi pari a 17, seguiti dal blocco ACUM con 12 ed infine dal Partito Sor con 2; a questi si aggiungono anche tre candidati indipendenti: Groza Ion (CU nr. 43), Oleinic Alexandr (CU nr. 47) e Melnic Viorel (CU nr. 48).
I risultati, quindi, mostrano come nessun partito abbia ottenuto la maggioranza in Parlamento lasciando il Paese nel limbo tra le forze pro – Europa e quelle pro – Russia. L’ipotesi più accreditata è quella di un’alleanza tra il PDM e il PSRM che di fatto già da molti anni si spartiscono il potere, nonostante abbiano posizioni differenti.
Il rischio, tuttavia, sono le elezioni anticipate, infatti, come affermato dal Presidente Igor Dodon, egli scioglierà il parlamento se questo entro 45 giorni non riuscirà a dare la fiducia ad una nuova coalizione di governo.
Il risultato del voto conferma la tendenza a seguire la strada intrapresa con le elezioni presidenziali del 2016 vinte al ballottaggio dal candidato “filorusso” Igor Dodon; una tendenza che accomuna molti Paesi dell’Est Europa che oggi si stanno allontanando dall’Unione Europea riavvicinandosi alla Russia.
Fonti
– Early results: No party secures majority in Moldova ballot – https://www.apnews.com
-CIS observers: Parliamentary elections in Moldova well-organized –https://m.eng.belta.by
-http://www.cec.md
–http://www.presedinte.md – Constitution of the Republic of Moldova
-Lista celor 101 deputați care au acces în Parlamentul Republicii Moldova – https.//sputnik.md
-Non sembra esserci un vincitore chiaro nelle elezioni in Moldavia – https.//www.ilpost.it
-OSCE rileva correttezza delle elezioni parlamentari in Moldavia – https://it.sputniknews.com