On October, 11 2015 direct presidential elections were held in Belarus. The incumbent President Aleksander Lukashenko won with the official result of 83,49% of the vote and a turnout of 87.2%, thus starting its fifth consecutive term since 1994.
di Carolina De Stefano
Lo scorso 11 ottobre 2015 si sono svolte in Bielorussia elezioni presidenziali dirette, vinte con l’83,49% dal Presidente uscente Aleksandr Lukašenko, al suo quinto mandato consecutivo dal 1994. Secondo i dati della Commissione elettorale centrale, l’affluenza alle urne è stata dell’87.2%.
Il secondo posto è stato ottenuto dalla lista “Contro tutti”, priva di candidato e votata complessivamente dal 6.4% degli elettori (di cui il 20% nella sola capitale Minsk) in segno di protesta nei confronti del funzionamento dell’attuale sistema politico.
Oltre a Lukašenko, i candidati erano tre. Tra questi, ad avere ottenuto il maggior numero di voti è stata l’attivista della campagna civile “Govori Pravdu” (dí la verità) Tat’iana Kototkevič con il 4.42%, seguita dal leader del Partito liberal-democratico Sergej Gajdukevič con il 3.32% e da Nikolaj Ulachovič, a capo del Partito patriottico bielorusso, con l’1.67%. L’economista Tereščenko ha rinunciato alla candidatura poche settimane prima delle elezioni.
La Bielorussia è formalmente una Repubblica presidenziale. Dall’indipendenza, proclamata nel 1991, il processo di democratizzazione è stato ostacolato da una politica autoritaria e dal progressivo aumento dei poteri presidenziali, avvenuto in particolare per il tramite di due riforme della Costituzione voluti dal Presidente Lukašenko e approvati con referendum popolare il 24 novembre 1996 e il 17 ottobre 2004. Tra i principali emendamenti è da ricordarel’abolizione nel 2004 del limite costituzionale del doppio mandato presidenziale previsto dalla versione originaria dell’art. 97 Cost.
Come osservato nelle conclusioni preliminari della missione elettorale dell’OSCE del 12 ottobre 2015, anche le ultime elezioni presidenziali bielorusse, come per quelle del 2001, 2006 e 2010, si sono svolte in maniera non trasparente soprattutto a causa della legge elettorale. In effetti il vigente Codice elettorale, nonostante gli emendamenti approvati nel 2013 e nel 2014, non rispetta gli standard internazionali, né ha accolto del tutto le numerose raccomandazioni adottate nel merito dalla Commissione di Venezia, a partire dai pareri 381/2006 del 17 ottobre 2006 (www.venice.coe.int/webforms/documents/?pdf=CDL-AD(2006)028-e) e 521/09 del 4 giugno 2010 (www.venice.coe.int/webforms/documents/?pdf=CDL-AD(2010)012-e).
Fonti
http://lenta.ru/news/2015/10/12/win_goloss/
http://dipeo.unimi.it/wp-content/uploads/2012/01/Costituzione-della-Repubblica-della-Bielorussia.pdf
www.osce.org/odihr/elections/belarus/191586