di Angela Di Gregorio
Con un editto del 12 settembre 2015 il Presidente russo ha modificato un precedente editto del 21 aprile 2014 (“Sulle misure per riabilitare i popoli armeno, bulgaro, greco, dei tatari di Crimea e tedesco e sul sostegno statale alla loro rinascita e sviluppo”) a partire dalla stessa intitolazione che include anche il popolo italiano nell’elencazione (“Sulle misure per riabilitare i popoli armeno, bulgaro, greco, italiano, dei tatari di Crimea e tedesco e sul sostegno statale alla loro rinascita e sviluppo”).
Nell’editto si stabilisce che, “al fine di ricostituire la giustizia storica, di eliminare le conseguenze della deportazione illegale dal territorio della Repubblica socialista autonoma sovietica di Crimea dei popoli armeno, bulgaro, greco, italiano, dei tatari di Crimea e tedesco e delle violazioni dei loro diritti” saranno adottate misure per la ricostituzione della giustizia storica, della rinascita politica, sociale e spirituale di questi popoli che hanno subito repressioni per motivi di appartenenza nazionale e per altri motivi prevedendo i relativi incentivi finanziari. Inoltre si stabilisce di favorire la creazione e lo sviluppo delle autonomie nazionali e culturali e di altre forme associative dei popoli da riabilitare, di garantire la formazione scolastica di base nelle rispettive lingue, di sviluppare le forme tradizionali di agricoltura e artigianato. Infine si sosterranno le autorità della Repubblica di Crimea e della città di Sebastopoli nell’organizzazione di eventi della memoria in relazione alle date di deportazione dei suddetti popoli.