di Angela Di Gregorio
La Duma eletta il 4 dicembre scorso – e che si aggiorna in questo periodo per le vacanze estive − si differenzia per molti aspetti da quelle delle due precedenti legislature: per la prima volta da otto anni Russia unitaria non detiene più la maggioranza “costituzionale” dei due terzi dei deputati (necessaria per l’adozione delle leggi costituzionali e di revisione costituzionale, per il superamento del veto presidenziale sulle leggi ordinarie e del veto della camera alta). Inoltre il partito non ha ottenuto tecnicamente alle elezioni neanche la maggioranza semplice ed è riuscito a conquistare oltre il 50% dei seggi grazie al sistema di redistribuzione dei voti dei partiti che non hanno superato lo sbarramento. Di conseguenza Russia unitaria detiene 238 seggi su 450, cosa che le consente comunque di far approvare qualunque legge di proprio gradimento.