COVID-19 IN RUSSIA: PRESIDENT PUTIN ADDRESSES TO THE NATION

In Russia, il Presidente Putin si rivolge alla nazione spiegando le misure restrittive adottate per il contenimento dell’emergenza Coronavirus sul territorio russo. 

Di seguito, il discorso integrale di Putin in lingua inglese: Continua a leggere

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COVID-19: LATIN AMERICA IN ALERT TO FACE THE SANITARY EMERGENCE

Quasi tutti gli Stati latino-americani hanno dichiarato l’emergenza nazionale con l’adozione di drastiche misure eccezionali per far fronte alla minaccia del Covid-19. Una panoramica della situazione attuale.

di Laura Alessandra Nocera*

L’emergenza Coronavirus ha messo in allerta gli Stati dell’America latina, che sono ricorsi immediatamente a misure restrittive per limitare gli ingressi di cittadini europei, cinesi e statunitensi all’interno dei propri confini nazionali. Ovunque nel subcontinente latino-americano, l’emergenza ha coinciso con la fine delle vacanze estive e l’apertura delle scuole, determinando la decisione da parte di tutti i governi nazionali di prorogare la data di inizio dell’anno scolastico e dell’anno accademico di un periodo dai 15 giorni ai due mesi. Continua a leggere

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CORONAVIRUS IN IRAN: HOW THE US SANCTIONS ARE AFFECTING THE CRISIS

L’IMPATTO DELLE SANZIONI STATUNITENSI SULLA CRISI IRANIANA DEL COVID-19

di Andrea Haidar*

Continua ad aggravarsi il bilancio dell’epidemia di Coronavirus in Iran. Secondo le stime ufficiali diffuse dal governo di Tehran, alla data del 10 marzo sarebbero 291 i morti e 8042 i contagiati. La Repubblica Islamica è ora il terzo Paese per numero di contagi e decessi e il dato continua a salire.[1] Mentre l’attenzione pubblica ha puntato i riflettori sulle scelte del governo iraniano per spiegare la rapida diffusione del virus, poco è stato detto circa l’impatto delle sanzioni degli Stati Uniti sul sistema sanitario del Paese. Continua a leggere

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Putin’s constitutional reform and the consolidation of authoritarianism: a need for stability in a time of heavy world transformation

La riforma costituzionale di Putin e il consolidarsi dell’autoritarismo: un dichiarato bisogno di stabilità in tempi di pesanti trasformazioni mondiali

di Angela Di Gregorio*

Il progetto di riforma della Costituzione russa presentato alla Duma di Stato il 20 gennaio 2019 («progetto di legge della FdR di emendamento alla Costituzione della FdR» n. 885294-7) ha completato velocemente il suo iter procedurale, e sarà sottoposto a consultazione popolare “panrussa” il 22 aprile 2020. Secondo gli annunci dei media, tale “riforma” avrebbe dovuto risolvere il problema della transizione del potere del 2024, ossia della cessazione delle funzioni di Presidente di Putin (avendo egli sempre rifiutato di accogliere richieste di eliminazione del limite dei mandati) e della sua permanenza in altre vesti ai vertici del potere. Il colpo di scena finale, in sede di approvazione del progetto in seconda lettura alla Duma il 10 marzo, col passaggio di un emendamento presentato dall’ex astronauta Valentina Tereškova teso ad azzerare dopo l’entrata in vigore della riforma i mandati ricoperti dal Presidente in carica, ha posto fine alle speculazioni. Putin ha graziosamente accettato la possibilità di ricandidarsi per eventuali altri due mandati, a condizione che la Corte costituzionale, coinvolta in un procedimento-farsa di salvaguardia della formale legittimità costituzionale, dia il suo assenso. Se dal punto di vista formale l’intero procedimento di riforma appare come minimo una rottura della Costituzione vigente, dal punto di vista sostanziale vi è la costituzionalizzazione della prassi autoritaria progressivamente instauratasi nel ventennio putiniano. Continua a leggere

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Israel, Netanyahu’s coalition wins the new round of elections

ISRAELE, LA COALIZIONE DI NETANYAHU VINCE LE ELEZIONI

Dopo le due tornate elettorali dello scorso anno, i cittadini di Israele si sono recati al voto lo scorso 2 marzo e hanno premiato la coalizione guidata dal Likud.

di Matteo D’Avanzo*

Lo scorso 2 marzo si sono svolte le terze elezioni nazionali in Israele e i risultati hanno premiato la coalizione del premier uscente Benjamin Netanyahu, il quale è riuscito ad assicurarsi 58 seggi sui 61 necessari per ottenere la maggioranza nella Knesset, il parlamento israeliano, e governare lo Stato di Israele. Continua a leggere

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THE GUARDIAN COUNCIL AND ITS ROLE IN IRANIAN ELECTIONS

IL CONSIGLIO DEI GUARDIANI DELLA COSTITUZIONE E IL SUO RUOLO NELLE ELEZIONI IRANIANE

By Sara Zanotta*

On the 21st February 2020, Iran held its 11th parliamentary election since the 1979 Revolution. It resulted in a strong victory of the conservative faction, loyal to the Supreme Leader Ali Khamenei. Thus, the election seems to repudiate the policies of the President Hassan Rouhani, frequently described as a moderate, and further reducing the possibilities of safeguarding the nuclear agreement. The voting turnout was the lowest since the birth of the Islamic Republic, only 42.5 percent, almost 20 percent less than the 2016 parliamentary election, and in the capital, Tehran, only about 25 percent of the population voted. As it was the first time that the turnout dropped under 50 percent, the Supreme Leader explained this fact by referring to the threat of coronavirus, as the first case in the country was confirmed only two days before the ballot. Continua a leggere

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THE GENERAL ELECTION IN BOSNIA AND HERZEGOVINA ON THE 7th OCTOBER 2019 AND THE LATE FORMATION OF THE GOVERNMENT ON THE 19th NOVEMBER 2019

Le elezioni generali in Bosnia ed Erzegovina il 7 ottobre 2019 e la difficile formazione del governo conclusasi il 19 novembre 2019

Di Edoardo Maria Landoni

Premessa

Il 7 ottobre 2018 si sono svolte le elezioni generali in Bosnia ed Erzegovina contestualmente alle elezioni politiche nelle due entità federate1. A livello statale2 gli elettori sono stati chiamati ad eleggere il parlamento e i tre membri della presidenza, un bosgnacco3, un croato e un serbo4. La presidenza eletta, che secondo l’art. V (2) (c) della Costituzione di Dayton adotta le sue decisioni tramite Consensus, nomina il Presidente del Consiglio dei ministri5, il quale entra in carica previa l’approvazione della Camera dei Rappresentanti. Il Presidente del Consiglio a sua volta nomina i ministri che formeranno il governo a seguito dell’approvazione del parlamento6. Il governo si è formato il 19 novembre 2019, a tredici mesi di distanza dalle elezioni generali. Continua a leggere

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EIN JAHR PROTESTE IN ALGERIEN: WER WIRD SICH DURCHSETZEN?

UN ANNO DI PROTESTE IN ALGERIA: CHI LA SPUNTERÀ?

Traduzione a cura di Sara Zanotta1

(Articolo di Isabelle Werenfels e Luca Miehe, pubblicato sul sito della Stiftung Wissenschaft und Politik)

Testo originale reperibile in: https://www.swp-berlin.org/publikation/ein-jahr-proteste-in-algerien/

Contrariamente alle aspettative, continuano da un anno le proteste pacifiche in Algeria. Infatti, nonostante la caduta dell’ex presidente Bouteflika, manca ancora un cambiamento politico e il futuro del Paese resta incerto secondo Isabelle Werenfels e Luca Miehe. Continua a leggere

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SAR Italy: Initiatives in support of Patrick George Zaki

Pubblichiamo a nome della prof. Esther Gallo, referente e coordinatrice di SAR Italy, la seguente lettera per prendere coscienza della problematica degli studiosi a rischio e per proporre azioni congiunte e coordinate tra SAR Italy e SAR International in supporto della liberazione del ricercatore Patrick George Zaki. 

Con preghiera di diffusione e condivisione. Continua a leggere

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FIRST IMPRESSIONS ABOUT THE RUSSIAN CONSTITUTIONAL AMENDMENT

Prime impressioni su alcuni punti del progetto della legge di emendamento della Costituzione della Russia “Sul perfezionamento della disciplina di singole questioni di organizzazione del potere pubblico”, approvato in prima lettura dalla Duma di Stato

di Mario Ganino*

Tale progetto appare decisamente più ampio dei pochi che lo hanno preceduto e che hanno completato il loro iter per la modifica di disposizioni contenute nei capitoli 3/8 della Costituzione. Si tratta infatti di tante “singole questioni” e questo apre qualche interrogativo sulle cause che hanno portato a questo risultato. La Costituzione del 1993 non era stata modificata sino al 2008, quando alla fine dell’anno furono firmate dal Presidente della Federazione ben due leggi di emendamento essendosi concluso l’iter richiesto dalla Costituzione, che prevede oltre al voto delle due camere parlamentari l’approvazione da parte delle assemblee legislative dei soggetti della Federazione. Addirittura due leggi, entrambe molto brevi e per questioni ben delimitate. Una allungava semplicemente il mandato rispettivamente del Presidente e della Duma, l’altra introduceva nella Costituzione meccanismi ulteriori di controllo della Duma sul Governo, tuttavia non particolarmente innovativi rispetto alla prassi del controllo attuata negli anni sulla base di quanto già stabilito nelle leggi e nelle pieghe della Costituzione, ma importante per le potenzialità. Le modifiche che ora si vogliono introdurre con la riforma del 2020 condividono in buona parte con la seconda legge la finalità di rendere più stabili e comunque di costituzionalizzare soluzioni già contenute nella legislazione o in altre fonti (leggi costituzionali, leggi ordinarie, editti (ukaz) presidenziali, decisioni della Corte costituzionale). Altre disposizioni appaiono portatrici di maggiori innovazioni, almeno potenzialmente. Continua a leggere

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