USA IN FIAMME: LA PROTESTA PER L’ASSASSINIO DI GEORGE FLOYD SI MUOVE DI FRONTE ALLA CASA BIANCA
The reflection on George Floyd’s murder by a white police officer moves in front of the White House, but it moves also beyond the question of race in the United States to underline the question of success through the color line from the Sixties up today, and how politicians try to defend their privileges.
di Marco Sioli[1]

La grande manifestazione del 5 giugno 2020 a Washington D.C. di fronte alla Casa Bianca, circondata per l’occasione da un’alta barriera metallica simile al muro in costruzione al confine con il Messico, impone una riflessione profonda sullo stato delle cose nella democrazia americana. La recinzione, fatta erigere in fretta e furia dal presidente Donald Trump, segna una frattura storica tra i cittadini e le istituzioni, tra la piazza e la politica che teme la folla, mob in americano, dal latino mobile vulgus. Continua a leggere→