Russia. Nuovo pacchetto di misure anti-terrorismo che mettono in crisi i provider della rete

di Angela Di Gregorio

Viene promulgata dal capo dello Stato il 6 luglio 2016 una legge di emendamento alla legge federale “Sul contrasto al terrorismo” e ad una serie di altre leggi federali in relazione all’introduzione di ulteriori misure di contrasto al terrorismo e finalizzate a garantire la sicurezza (cosiddetto pacchetto “Jarovaja” dal nome del suo proponente, la deputata della Duma Irina Jarovaja). Per affrontare le dure obiezioni ai nuovi provvedimenti da parte dei provider della rete e degli operatori economici in generale il Presidente Putin ha sollecitato il Governo, con il supporto del FSB (il servizio federale di sicurezza), ad adottare contro-misure chiamate a minimizzare i rischi economici della legge.

Il pacchetto anti-terrorismo (alla legge citata, che ne modifica una serie, se ne aggiunge un’altra, firmata nello stesso giorno che modifica i codici penale e di procedura penale sempre al fine di contrastare il terrorismo e rafforzare la sicurezza pubblica) è stato elaborato solo nell’aprile scorso da un gruppo di giuristi della Duma ed è stato presentato come una risposta al bombardamento dell’aereo A-231 in Egitto lo scorso ottobre e agli attacchi terroristici a Parigi del novembre 2015.
In particolare, nella legge “Sulle comunicazioni” si prevede che gli operatori delle telecomunicazioni hanno l’obbligo di conservare sul territorio russo per tre anni le informazioni riguardanti la ricezione, trasmissione, consegna e (o) il trattamento di informazioni vocali (telefonate), messaggi di testo, immagini, suoni, video o altre comunicazioni degli utenti dei servizi di (tele)comunicazioni. I messaggi di testo, le informazioni vocali, le immagini, le registrazioni, i video e le altre forme di comunicazione devono essere conservate per 6 mesi. I dati devono essere comunicati agli organi che esercitano la sorveglianza o che si occupano della sicurezza dello Stato. Gli organizzatori della diffusione delle informazioni sulla rete internet ora hanno l’obbligo di conservare le informazioni sui fatti di ricezione, trasmissione, consegna e (o) trattamento delle informazioni vocali, dei messaggi di testo, delle immagini, registrazioni sonore, comunicazioni video ed altri tipi di comunicazioni elettroniche degli utenti della rete e le informazioni sugli utenti stessi per un periodo di un anno, ed i messaggi di testo, le informazioni vocali, le immagini, suoni, video ed altre comunicazioni elettroniche degli utenti delle rete fino a 6 mesi. Se l’organizzaotre della diffusione delle informazioni sul web ha utilizzato ulteriori codifiche delle comunicazioni elettroniche o se tale possibilità è stata attribuita agli utenti allora l’organizzaore ha l’obbligo di presentare le informazioni necessarie per la decodificazione all’organo federale responsabile della sicurezza dello Stato.

Si prevede la responsabilità amministrativa degli operatori della rete per l’inosservanza  delle modalità previste per l’identificazione degli abbonati ed anche la responsabilità amministrativa degli organizzatori della diffusione delle informazioni sulla rete per la mancata trasmissione delle informazioni indispensabili per la decodificazione (in caso di mancato adempimento di quest’obbligo sono previste molte tra gli 800.000 e il miione di rubli).

Nella legge “Sulle attività di spedizione e trasporto” si prevede che
nella conclusione di un accordo di spedizione lo spedizioniere ha l’obbligo di verificare l’attendibilità delle informazioni fornite dal cliente e di inserirle nel contratto. In caso di inadempimenti si prevedono misure di responsabilità ammnistrativa.

Nella legge del 6 luglio 2016 “Sull’inserimento di emendamenti nel codice penale della FdR e nel codice di procedura penale della FdR in relazione alla previsione di misure supplementari di contrasto al terrorismo e di garanzia della sicurezza pubblica” si stabiliscono nuove fattispecie di responsabilità penale in relazione a reati di natura terroristica.

Gli emendamenti sono diretti a creare meccanismi ulteriori di contrasto alle attività terroristiche ed alle altre attività estremiste. In particolare, si prevede la responsabilità penale per la mancata comunicazione di reati di natura terroristica, per collaborazione ad attività estremiste ed anche per la commissione di atto di terrorismo internazionale. Si aggrava la pena per atto terroristico, organizzazione di formazione militare illegittima o partecipazione ad essa ed anche per i reati contro i poteri dello Stato. Si prevedono pene detentive fino a 10 anni per i colpevoli di terrorismo internazionale e fino a 15 per i colpevoli di finanziamento di gruppi terroristici. Si punisce con la detenzione tra 5 e 10 anni il reato di reclutamento in una organizzazione terroristica.

Si prevede la responsabilità per favoreggiamento durante la presa di ostaggi e per organizzazione di formazioni armate illegittime ed anche per appelli pubblici al compimento di attività terroristiche o la pubblica giustificazione del terrorismo tramite internet (multe tra i 300.000 ed il milione di rubli o detenzione tra i 5 e i 7 anni). La responsabilità penale per reati di tipo terroristico insorge dai 14 anni (contro i precedenti 16).

Tra le circostanze che aggravano la pena rientra la commissione di reati in condizioni di conflitto armato o di azioni militari. Una serie di misure è diretta a migliorare le indagini preliminari sui reati di natura terroristica.

Ricordiamo che già nel gennaio 2014 erano state inasprite le pene per i reati di natura “estremista”. Ad esempio la durata della detenzione per incitamento pubblico all’estremismo era passata da 3 a 4 anni. La pena per incitamento dell’odio o dell’inimicizia o per la compressione della dignità umana da 2 a 4 anni di lavoro coatto e le multe sono aumentate fino a 500.000 rubli. Sono state inasprite le punizioni anche per l’organizzazione di gruppi estremisti e per la partecipazione ad organizzazioni di natura secolare o religiosa proibite per estremismo. La definizione di attività estremista e di estremismo è tuttavia vaga, essendo soggetta all’interpretazione da parte di procura e inquirenti.

Tra gli aspetti più criticati del pacchetto anti-terrorismo vi è sicuramente l’obbligo delle società di comunicazione, compresi i provider, di conservare le informazioni. Vi sono state accese proteste da parte degli operatori economici, dei media ed anche di molti politici. I 4 maggiori provider di telefonia mobile russi hanno inviato al parlamento una lettera aperta in cui si afferma che il rispetto delle nuove regole costerebbe loro circa 2,2 trilioni di rubli e senza alcun indennizzo da parte dello Stato. La logica conseguenza sarebbe l’aumento delle tariffe.

Fonti

www.garant.ru

Putin signs new controversial anti-terror bill into law, www.rt.com, July 7, 2016

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