IN BRASILE SVENTATA LA MINACCIA EVERSIVA. LE AZIONI DEI BOLSONARISTI RAFFORZANO IL GOVERNO DI LULA DA SILVA

SUBVERSIVE THREAT FOILED IN BRAZIL. BOLSONARISTAS’ ACTIONS STRENGTHEN LULA DA SILVA’S GOVERNMENT

di Marco Morra[1]

Questa domenica, a Brasilia, migliaia di simpatizzanti dell’ex presidente Jair Bolsonaro hanno invaso le sedi dei tre poteri dello Stato: il Congresso, il Tribunale Supremo e il Palazzo Presidenziale di Planalto. Il Presidente Lula Inácio da Silva e il Ministro della Giustizia, Flavio Dini, hanno denunciato gli avvenimenti come un atto di “terrorismo” e di “golpismo”. Le caratteristiche dell’assalto alle istituzioni democratiche del Paese hanno portato alcuni commentatori a parlare di un tentato colpo di Stato. In primo luogo, bisogna constatare che tale assalto è stato premeditato, organizzato anticipatamente e finanziato con importanti mezzi, come fanno dedurre gli oltre quaranta autobus che si stima abbiano raggiunto la capitale nei giorni immediatamente precedenti. In secondo luogo, esso è stato preceduto da episodi che preannunciavano un’escalation nel paese. Due episodi particolarmente gravi, perché di natura eversiva, riguardano altrettanti tentativi di compiere atti di violenza, sventati dalle forze di sicurezza, il primo, lo scorso 24 dicembre, quando George Washington de Oliveira Sousa, sostenitore di Bolsonaro, è stato arrestato per aver collocato una bomba in un camion carico di carburante vicino all’aeroporto di Brasilia, il secondo, il 1° gennaio, quando un uomo con coltello ed esplosivo è stato bloccato dalla polizia militare all’ingresso della zona dove si svolgeva la cerimonia di insediamento del nuovo presidente.

D’altra parte, l’arrivo nella capitale di decine di autobus di manifestanti, ovvero di migliaia di persone, da venerdì scorso lasciava intendere l’imminenza di una grande azione, dando un carattere massivo alle manifestazioni antigovernative. L’obiettivo immediato era quello di creare disordine e caos per avanzare la richiesta di intervento militare, sostenendo l’incapacità del governo di garantire l’ordine nel Paese. La motivazione politica è la presunta illegittimità del governo di Lula da Silva. La vittoria del leader della sinistra brasiliana al ballottaggio dello scorso 31 ottobre, infatti, è stata messa in discussione dallo stesso Bolsonaro per presunti brogli elettorali, benché tali accuse siano state smentite dal Tribunale elettorale del Brasile.

Il paese ha attraversato ore di drammatica tensione, specie rispetto all’operato delle forze militari e di polizia, che in alcuni momenti ha fatto temere connivenze e complicità nei confronti dei dimostranti, denunciate dallo stesso Lula da Silva. Le forze dell’ordine hanno dapprima opposto una risposta inadeguata all’assalto dei dimostranti, poi impiegato diverse ore per riacquistare il controllo della situazione. Le agitazioni, in seguito, sono proseguite nella notte, allorquando gruppi di sostenitori hanno realizzato blocchi di autostrade e strade federali in diversi stati, tra cui quelli di Mato Grosso e di San Paolo, mantenuti fino al giorno dopo, mentre la maggior parte dei manifestanti si radunava fuori al Quartier Generale dell’Esercito a Brasilia, chiedendo l’intervento dei militari. Qui, l’accampamento dei bolsonaristi è stato rimosso dai militari soltanto molte ore dopo l’assalto all’Esplanada dos Ministérios, portando a 1.500 arresti in flagrante. Intanto, il giudice della Corte Suprema, Alexandre de Moraes, ha sospeso dal suo incarico il governatore (bolsonarista) del Distretto di Brasilia, Ibaneis Rocha, sottoposto a provvedimento di rimozione cautelare con l’accusa di “omissione criminale” per non aver predisposto un piano di sicurezza adeguato in occasione delle manifestazioni.

Il presidente Lula da Silva è riuscito a raccogliere il consenso più ampio delle istituzioni e dei governatori degli stati federali, nonché il sostegno unanime della comunità internazionale, ed esce perfino rafforzato dalle spinte eversive dei suoi oppositori. Mentre si consolida la collaborazione e l’unità di intenti tra potere esecutivo e potere giudiziario nella difesa della democrazia, nel Congresso, dove l’opposizione detiene la maggioranza, c’è chi, adesso, in una situazione tanto instabile e incerta, potrebbe passare dalla parte del nuovo Presidente.

FONTI

  • ¿Qué está pasando en Brasil hoy? 6 puntos clave para entender el intento de golpe de estado, in Página 12, 9 gennaio 2023.
  • Naiara Galarraga Cortázar, Las tres horas que hicieron temblar los cimientos de la democracia brasileña, in El País, 10 gennaio 2023.
  • Joan Royo Gual, Detenidos más de 1.200 bolsonariastas en el desalojo del campamento golpista de Brasilia, in El País, 9 gennaio 2023.
  • Emir Sader, El golpe falido, in Página 12, 10 gennaio 2023.

[1] Dottorando in Studi Internazionali all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.

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