PRESIDENTIAL ELECTIONS IN POLAND. AN UNEXPECTED VICTORY FOR THE “LAW AND JUSTICE” PARTY CANDIDATE ANDZEJ DUDA

DI ARIANNA ANGELI

On May 24th, 2015, Andzej Duda, the Eurosceptic Law and Justice Party candidate, reported a significant victory in the Polish Presidential elections, defeating the incumbent President Bronisław Komorowski (Civic Platfom). The result comes after Donald Tusk, former Prime Minister and Civic Platform leader assumed the office of President of the European Council in December 2014.

Il 24 maggio 2014, il candidato del partito Diritto e Giustizia, Andzej Duda, ha sconfitto al ballottaggio il Presidente Bronisław Komorowski, sostenuto dal partito di governo Piattaforma Civica, confermando il lieve vantaggio ottenuto al primo turno.

L’elezione del Presidente della Repubblica è disciplinata dalla Costituzione, per quanto concerne i principi generali, e dal Codice delle Elezioni, per le disposizioni di dettaglio. I procedimenti elettorali sono inoltre supervisionati da un organo di garanzia, ovvero la Commissione nazionale per le elezioni.

Il Presidente della Repubblica è eletto direttamente dalla Nazione, per un mandato di 5 anni e può essere rieletto una sola volta (Costituzione, art. 127, c. 2; Codice delle Elezioni, art. 287-288). I candidati, oltre ad essere cittadini polacchi, avere compiuto il trentacinquesimo anno di età e godere di pieni diritti civili e politici, devono ottenere il sostegno di almeno 100.000 elettori (Cost. art. 127, c.3; CE, art. 296). È eletto Presidente della Repubblica il candidato che alle elezioni ottiene la maggioranza assoluta dei voti. Nel caso nessuno dei candidati raggiunga tale soglia, entro 14 giorni si svolge una seconda votazione tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Al secondo turno viene eletto chi ottiene la maggioranza semplice (Cost. art. 127, c. 4-6; CE, art. 292)[1].

Su 23 candidati presentatisi alla Commissione nazionale per le elezioni solo 11 hanno ottenuto, entro i termini previsti, il sostegno di 100.000 elettori ed hanno completato con successo la procedura di registrazione. Tra di essi, Grzegorz Braun (indipendente), Andrzej Duda (Diritto e Giustizia), Adam Jarubas (Partito Popolare Polacco), Bronisław Komorowski (Piattaforma Civica), Janusz Korwin-Mikke (KORWiN – Congresso della Nuova Destra), Marian Kowalski (Movimento Nazionale), Paweł Kukiz (indipendente), Magdalena Ogórek (Alleanza Democratica di Sinistra), Janusz Palikot (Il Tuo Movimento), Paweł Tanajno (Democrazia Diretta) e Jacek Wilk (Congresso della Nuova Destra)[2].

Al primo turno delle elezioni, tenutosi il 10 maggio 2015, Andzej Duda ha ottenuto il 34,76% dei voti, seguito da Komorowski, con il 33,77% e da Kukiz con il 20,8%[3]. Non avendo nessun candidato riportato la maggioranza assoluta dei voti, il 24 maggio si è tenuto il ballottaggio tra i primi due candidati più votati, ovvero Duda e Komorowski, che hanno ottenuto rispettivamente il 53% e il 47% dei voti[4].

Ampiamente preannunciato, il confronto tra i due principali partiti della Polonia si riproporrà con ogni probabilità anche alle elezioni parlamentari previste per l’ottobre di quest’anno. Sicuramente inaspettato, invece, è stato l’esito delle votazioni, considerando che il Presidente Komorowski era dato per favorito dai sondaggi.

Il Paese sembra per questo mandare un segnale forte al partito di governo, Piattaforma Civica (che governa in coalizione col Partito Popolare Polacco). Nella prima consultazione elettorale che fa seguito alla nomina di Donald Tusk (leader storico e cofondatore del partito Piattaforma Civica) alla Presidenza del Consiglio europeo, la Polonia ha optato per il candidato di un partito nazionalista e antieuropeista.

Si ricorda, brevemente, che il sistema politico polacco, a partire dalle elezioni del 2005, è dominato da due partiti di destra, entrambi nati nel 2001 ed eredi di Solidarność. Si tratta di Diritto e Giustizia (Prawo i Sprawiedliwość, PiS), un partito nazionalista, conservatore ed antieuropeista, e Piattaforma Civica (Platforma Obywatelska, PO), un partito liberal-conservatore ed europeista[5].

Le considerazioni che hanno guidato l’elettorato polacco sembrano legate, più che a questioni di carattere ideologico[6], ad aspetti materiali. La Polonia, dopo aver concluso con successo il processo di transizione da un regime comunista ad economia di piano ad un sistema liberal-democratico ad economia di mercato – coronato dall’ingresso nell’Unione Europea, nel Consiglio d’Europa e nella NATO – si è dimostrata in grado di affrontare la crisi economica che dal 2011 ha travolto tutti gli altri Paesi dell’Unione, ed in particolare Grecia, Spagna e Italia.

Tuttavia, la crescita economica a ritmi sostenuti, che ha segnato gli ultimi anni, non è stata accompagnata da misure adeguatamente redistributive ed in grado di generare benessere diffuso. La disoccupazione giovanile rimane alta, ed i livelli di reddito non sono ancora allineati con la media europea[7].

L’atteggiamento verso l’Unione appare per questo duplice, perché per quanto il progresso economico sia innegabile, rimane ancora appannaggio di pochi. Questi forse gli aspetti di maggiore rilievo, che eserciteranno un’influenza preminente anche nella campagna elettorale per le elezioni parlamentari, previste per il mese di ottobre.

 



[1] J. Sawicki, La Costituzione della Polonia, in M. Ganino (a cura di), Codice delle Costituzioni. Vol. III, Cedam, Padova, 2013, pp. 188-189. Per il testo del Codice elettorale si fa riferimento al testo pubblicato in polacco sul sito ufficiale della Commissione Nazionale per le Elezioni, in www.pkw.gov.pl.

[2] Si veda il sito ufficiale della Commissione Nazionale per le Elezioni, in pkw.gov.pl

[3] Di particolare rilievo è il dato sull’affluenza alle urne riportato dalla Commissione nazionale per le Elezioni. Secondo le stime ufficiali solo il 53,3% degli aventi diritto si sarebbe recato alle urne al primo turno, in www.prezydent2015.pkw.gov.pl.

[4]Si fa riferimento in questa fase ai dati pubblicati dalle principali testate giornalistiche, non essendo ancora disponibili i dati ufficiali. Poland election: President Komorowski concedes to rival Duda, in www.bbc.com, 24-5-2015; Exit poll: Andrzej Duda wins presidential election, in www.thenews.pl, 24-5-2015.

[5]Nel 2005 Diritto e Giustizia ha vinto le elezioni parlamentari, e lo stesso anno, il suo leader, Lech Kaczyński è stato eletto Presidente della Repubblica. Piattaforma Civica ha vinto le successive elezioni parlamentari, nel 2007 e nel 2011, ed il suo leader, Donald Tusk, è stato nominato Primo Ministro per due mandati consecutivi (per la prima volta nella storia della Polonia, dopo il crollo del regime comunista nel 1989). Nel 2010, a seguito dell’incidente aereo nel quale perse la vita il Presidente Kaczyński, le elezioni presidenziali sono state vinte dal candidato di Piattaforma Civica, Komorowski. Infine, nel settembre 2014, l’incarico di Primo Ministro e di leader del partito PO è stato assunto da Ewa Kopacz, già Maresciallo ossia speaker della Dieta. D. Nohlen, P. Stöver, Elections in Europe: A data handbook, Nomos, 2010; K. Prokop, Polish Constitutional Law, in Białystok Law Books, n.7, Wydawnictwo Temida 2, 2011; B. Banaszak, The Republic of Poland, in L. Besselink, P. Bovend’Eert, H. Broeksteeg, R. de Lange, W. Voermans, Constitutional Law of the EU Member States, Uitgeverij Kluwer BV, 2014.

[6] In realtà il divario ideologico tra i due partiti non risulta essere così pronunciato. Si tratta di partiti di destra, conservatori, cattolici, fondamentalmente allineati sulle questioni etiche (contrarietà alle unioni omosessuali, alla fecondazione in vitro, all’eutanasia, ecc.), sebbene Diritto e Giustizia appaia più radicale nelle idee espresse. Più marcate le differenze per quanto riguarda i rapporti con l’Unione Europea (PiS antieuropeista e PO europeista). In materia economica, Piattaforma Civica rimane saldamente ancorata alle teorie di libero mercato, mentre Diritto e Giustizia è meno radicale da questo punto di vista. Per ulteriori approfondimenti connessi alla componente ideologica, si vedano: www.pis.org.pl (sito ufficiale Diritto e Giustizia) e www.platforma.org (sito ufficiale Piattaforma Civica).

[7]Poland election: President Komorowski concedes to rival Duda, in www.bbc.com, 24-5-2015.

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